Botta e risposta tra l’arcivescovo di Pompei, monsignor Carlo Liberati, e l’ex governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino. Il prelato nei giorni scorsi, a margine dell’incontro svoltosi a Pompei tra sacerdoti e vescovi campani, era andato all’attacco, addebitando a Bassolino il mancato recupero dell’ex centro educativo Sacro Cuore: “Per colpa di Bassolino – aveva detto Liberati – la diocesi di Pompei ha perso un finanziamento europeo di 12 milioni e 500mila euro: non si sa che fine hanno fatto quei soldi”. Bassolino, dal canto suo, ha rispedito al mittente le accuse e ha addirittura rilanciato ricordando i soldi spesi dalla Regione per il Centro del bambino e della famiglia (di proprietà del Santuario di Pompei) e per la visita di Benedetto XVI a Pompei il 19 ottobre del 2008. “Con profondo dispiacere – ha scritto Bassolino al vescovo di Pompei – ho letto le sue dichiarazioni a proposito della vicenda del Museo dell’ edificio Sacro Cuore a Pompei. La realizzazione di quest’opera non è stata bloccata dalla mia mancata firma alla convenzione. Fosse bastato quest’atto, che comunque non è mai stato sottoposto alla mia attenzione, l’avrei certamente siglato. La realtà dei fatti è, però, molto diversa. Nel giugno del 2007, il sottoscritto, da presidente della Regione Campania, insieme all’assessore regionale Di Lello, al sindaco, al sovrintendente, al direttore regionale dei beni culturali e al responsabile dell’azienda turismo di Pompei ha siglato, d’intesa con Lei, un protocollo per realizzare un Contenitore Museale all’interno di un’ala del Santuario della Beata Maria Vergine di Pompei. Complessivamente la realizzazione di questo progetto ammontava a 12,5 milioni di euro. Si trattava di risorse a valere sui Fondi per le Aree Sottoutilizzate. Fondi nazionali e non risorse europee da noi direttamente gestite. Con una successiva delibera di Giunta, la 1343 dell’agosto 2008, abbiamo inserito il Contenitore Museale di Pompei in una lista di 12 opere da realizzare attraverso il Fas per un ammontare complessivo di 65 milioni di euro. Di seguito alla delibera, era stato anche costituito dal Comune di Pompei il gruppo di lavoro che avrebbe dovuto realizzare il progetto esecutivo del Contenitore Museale. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (il Cipe), nei mesi successivi, ha ridotto a 33 milioni (dei 65 preventivati) i finanziamenti con cui realizzare i 12 progetti presentati. Il taglio dei fondi da parte dell’organismo del Governo ha, di fatto, bloccato l’iter di realizzazione dell’opera. Si è dovuto dare priorità a tutti quei progetti che già erano esecutivi nel momento in cui il Cipe aveva messo a disposizione le risorse. Purtroppo, il contenitore museale di Pompei non era tra i progetti esecutivi. Tuttavia, l’importanza e la validità di quest’opera non sono affatto in discussione. Sono convinto che vadano portate avanti presso il Governo tutte le iniziative per ripristinare le risorse necessarie a far ripartire il progetto. Ne sono convinto in coerenza con il modo in cui mi sono sempre mosso da presidente della Giunta Regionale. In tutti questi anni, abbiamo sempre puntato sulla cultura come fattore di sviluppo e di crescita dei territori della nostra regione. Proprio a Pompei sono stati effettuati numerosi investimenti e si sono realizzate o si stanno realizzando, con il contributo della Regione Campania, opere molto importanti. Si tratta di interventi in larga parte attivati in stretta sinergia con la Curia, come il “Centro per il bambino e la famiglia” dedicato a Giovanni Paolo II (in fase di ultimazione) per il quale sono stati investiti 4,5 milioni di euro, oppure la riqualificazione e il miglioramento dell’arredo urbano del centro di Pompei realizzato grazie a un’intesa con il Comune e la Chiesa per la venuta a Pompei, nel 2008, di Papa Benedetto XVI. Per questi altri interventi abbiamo messo a disposizione 1,5 milioni di euro”.
Marco Pirollo