Ercolano: la Giunta Strazzullo fa i conti con gli “esclusi eccellenti”

Vincenzo Strazzullo

Grande responsabilità nella formazione della Giunta ad Ercolano per il neo eletto sindaco Vincenzo Strazzullo. Tante le riunioni all’interno di una maggioranza che deve fare i conti con “esclusi eccellenti” e con una volontà popolare che potrebbe non essere completamente rispettata agli occhi degli elettori: non si comprende infatti a fondo il temporeggiamento adottato dal premier Strazzullo nella composizione di una squadra che potrebbe, a questo punto, essere formata anche da esterni, cioè da tecnici super partes nominati alla guida della città di Ercolano. Quanto poi la bufera giudiziaria che si sta abbattendo sulla macchina comunale porticese possa indurre ad un’ulteriore “cautela” nella scelta dei papabili assessori rimane un mistero: è doveroso sottolineare come negli ultimi anni l’amministrazione ercolanese non sia mai finita sotto i riflettori della magistratura ne abbia subito “potature politiche” ad opera di organi giudiziari e non partitici. Insomma in città si fa di tutto per “non sbagliare” ben consapevoli di essere una delle ultime roccaforti di sinistra in una Regione dove il “cielo è ormai sempre più blu”. In piazza, politicamente parlando, ci si studia, ci si stuzzica nella speranza di carpire intese celate o accordi presi a “monte” di quella che è stata una delle più agguerrite e complesse campagne elettorali dell’ultimo ventennio. Al primo cittadino Strazzullo va senza dubbio riconosciuto il merito di esprimere pubblicamente fiducia e professionalità all’interno di un territorio che lo stesso sindaco ha più volte inequivocabilmente dichiarato di voler gestire con trasparenza e massimo rispetto delle Istituzioni Centrali. Proprio il desiderio di non tradire le aspettative dei concittadini spingerebbe Strazzullo ad essere oltre modo cauto nella scelta di assessori e dirigenti ai quali affidare di fatto le sorti di una comunità che progressivamente perde colpi. Francamente non si comprende come si possano organizzare kermesse canore o eventi pseudo culturali di dubbio gusto quanto il tasso di inoccupazione è in vertiginoso aumento e i giovani continuano inesorabilmente a lasciare delusi Ercolano. Nella cittadina vesuviana si “vegeta” immersi in un apparente dualismo senza sosta : da un lato si stenta a sopravvivere e dall’altro si tenta a tutti i costi di “nascondere il problema” ostentando una ricchezza turistica e un benessere ad appannaggio sempre della “solita” ristrettissima  cerchia di eletti. “Era meglio quando a governare era la Democrazia Cristiana: almeno lavoravamo tutti”. Questo lo sfogo  amaro degli anziani ercolanesi che lamentano, a loro dire, una palese incapacità produttiva da parte di chi per troppo tempo ha inadeguatamente amministrato la città preoccupandosi di sistemare “ad eternum” i propri cari ignorando completamente le giuste rivendicazioni di un bacino d’utenza ormai in balia degli eventi.

Alfonso Maria Liguori

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