Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” inaugurano, il 10 giugno (ore 21.15 replica l’11 alla stessa ora) il Teatro Grande degli Scavi di Pompei, rinato grazie al restauro e alla riqualificazione della struttura realizzati in 15 mesi dal Commissario per l’emergenza dell’area archeologica di Napoli e Pompei, Marcello Fiori dopo anni di degrado e di abbandono che ne hanno resa episodica e discontinua l’attività. Evento unico ed esclusivo, organizzato e curato dal Teatro di San Carlo, per celebrare il ritorno del grande spettacolo nell’area archeologica, il concerto di Muti è il preludio di una stagione ricca realizzata in collaborazione con le principali istituzioni culturali del Mezzogiorno, che oltre alla Fondazione Teatro di San Carlo vede la partnership della Fondazione Campania dei Festival. “Siamo particolarmente grati al maestro Muti per aver accettato di inaugurare con uno speciale concerto il restaurato Teatro Grande, in una serata che si annuncia storica per la rinascita della vita di Pompei”, dichiara il commissario Fiori. “L’area archeologica si apre cosi alle altre arti e diviene luogo di elaborazione e proposta culturale: palcoscenico del mondo in cui la bellezza in tutte le sue espressioni è la vera protagonista’’. “La riapertura e la restituzione al mondo intero del Teatro Grande dell’area archeologica di Pompei è un fatto di straordinaria importanza”, sottolinea il maestro Muti. “Tale avvenimento si inserisce in quel processo di rilancio della vita culturale di Napoli e della Campania, che tramite le sue istituzioni, in primo luogo il Teatro di San Carlo, si pone l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza delle antiche tradizioni partenopee. E’ solo attraverso il riappropriarsi delle sue profonde radici, che Napoli può rivendicare il futuro luminoso che attende e merita”. “Abbiamo scelto di inaugurare con il maestro Muti e la sua orchestra giovanile la collaborazione con il teatro Grande degli Scavi di Pompei, per dare un messaggio di positività e di fiducia alle nuove generazioni”, aggiunge Rosanna Purchia, neo sovrintendente del Teatro di San Carlo. “Ho particolarmente a cuore questo aspetto della mission di qualunque impresa culturale, a maggior ragione di un teatro come il nostro, simbolo di una visione dell’arte che con il maestro Muti diventa veicolo di un messaggio forte e sincero verso i giovani talenti. Ringrazio di cuore il maestro per la sua disponibilità, che solo i grandi artisti possiedono, e che rafforza il legame con il nostro teatro, rinsaldato dal suo felice ritorno, nel 2007, dopo un lungo e doloroso periodo di lontananza. Sono tanti i progetti che condivideremo nei prossimi anni e, soprattutto, unica la visione di una musica che sia polo culturale, formativo e di aggregazione a chi si affaccia a questo mondo per la prima volta”. Autorizzato ad accogliere circa 1800 spettatori (in età augustea ne poteva ospitare circa 5.000) il teatro edificato nel II sec. a.C. sfrutta il pendio naturale per la costruzione delle gradinate (cavea), a ferro di cavallo, distinte in tre zone, di cui quella inferiore (ima cavea), rivestita di marmo, era riservata ai decurioni ed ai cittadini importanti. Palcoscenico e scena – adorna di marmi e statue – in opera laterizia, risalgono al restauro del 62 d.C., dopo il terremoto. Nell’antichità vi si rappresentavano le Atellanae, ma anche le commedie di Plauto e Terenzio, i mimi e pantomimi.
Con questo ultimo grande restauro sono stati effettuati una serie di interventi mirati che hanno finalmente dotato il teatro di un’idonea illuminazione, un’adeguata accoglienza, segnaletica, transenne e protezioni, che sono stati realizzati o restaurati nel pieno rispetto delle norme sulla conservazione dei beni artistici. Agli spettatori, accolti nella bellezza di un luogo unico al mondo e con venti secoli di storia, verrà quindi proposto un impianto scenico appositamente realizzato, accanto alla comodità dei moderni servizi”. Il concerto del maestro Muti propone un programma di musiche del grande repertorio classico: dall’ Ouverture-Fantasia ‘Romeo e Giulietta’ di Čajkovskij, all’Uccello di Fuoco di Stravjnskij (Suite 1919). Chiusa grandiosa con la Quinta Sinfonia in do minore, op.67 di Beethoven. Riccardo Muti arriverà a Pompei dopo gli impegni di Salisburgo dove, dal 2007, è protagonista del Festival di Pentecoste con la Cherubini “orchestra in residence” del progetto quinquennale che la prestigiosa rassegna austriaca, in coproduzione con Ravenna Festival, ha avviato con il maestro per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento Napoletano. Già aperte le prevendite. Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria Teatro di San Carlo, tel. 081.7972331/412 (biglietteria@teatrosancarlo.it) e prevendite abituali autorizzate.
Marco Pirollo