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La Bialetti Scafati si sveglia: finito contro Veroli il sogno play-off

Si è infranto a gara-tre il sogno play-off della Bialetti Scafati. Nonostante due brillanti incontri disputati in quel di Frosinone, la compagine dell’Agro non è riuscita ad allungare la serie con la Prima Veroli ed è capitolata dopo soli tre incontri. Fondamentale sarebbe stato vincere almeno una delle due sfide al PalaCoccia, per poi giocarsi il tutto per tutto tra le mura amiche del PalaMangano, con il supporto ed il sostegno del proprio pubblico. Purtroppo però l’impresa è stata solo sfiorata ed i salernitani sono tornati dalla terra ciociara a mani vuote, con un secco e perentorio 2-0, che ha complicato ulteriormente il cammino verso la qualificazione ed il passaggio al turno successivo. Anche il morale della squadra, probabilmente, ne ha risentito, dopo aver inutilmente profuso un enorme sforzo, per cercare di agguantare un successo esterno, che poi non è arrivato. Tant’è che nella decisiva gara-tre, disputata nella struttura di Viale della Gloria, non si è vista la solita Bialetti, apparsa questa volta molto meno motivata e a tratti disunita. Il tecnico Marco Calvani le ha provate proprio tutte, ma la squadra ha subito sin dalle prime battute l’iniziativa giallorossa e si è ritrovata sotto nel punteggio praticamente per tutto l’arco di gara e a poco è servita in tal senso una piccola contestazione dei tifosi all’intervallo. La doppia cifra conquistata dal trio delle meraviglie Goss (16), Apodaca (13), Chiacig (12) è servita solo per le statistiche, non per far pendere l’ago della bilancia dalla parte gialloblù.

Ma nonostante la  prematura uscita di scena, resta la consapevolezza di aver compiuto ugualmente un’impresa, perché riuscire ad agguantare un piazzamento play-off in una stagione difficile, tribolata, partita nel peggiore dei modi (sei sconfitte nelle prime sei giornate), con un organico rivoluzionato in corso d’opera (via Young, Palombita, Ianes, Johnson e Gkioulekas, dentro Rush, Filloy, Ferrara, Apodaca, Chiacig e Muurinen) ed il cambio sia di guida tecnica (via Luigi Gresta, dentro Marco Calvani), che di general manager (via Gianna De Santis, dentro Pierfrancesco Betti) costituisce di per sé già un mezzo miracolo. Questo coach Marco Calvani lo sa bene e non ha lesinato ad affermarlo: «Veroli ha confermato la bontà della sua squadra. Sapevamo che, dopo lo 0-2, bisognava tenere la testa a posto e che non era facile. Ringrazio la società che mi ha messo in condizione di poter allenare un gruppo molto competitivo, persone serie ed oneste, ottimi professionisti con grande disponibilità. Ringrazio tutto lo staff, dal custode del PalaMangano al management, dalla dirigenza allo staff sanitario, a tutti. Penso che abbiamo fatto una grande stagione, nonostante si sia fatto in corsa quello che si sarebbe dovuto fare in pre-campionato e nonostante si sia lavorato in un ambiente dalla grande coltura cestistica, dalle grandi aspettative: se parti per la salvezza, vogliono i play-off; se parti per i play-off, vogliono la vittoria del campionato e se vai in Serie A, qualsiasi altra cosa è noia. In base a questo capisco cosa volesse significare Pino Corvo quando diceva che un anno a Scafati vale tra anni giocati in qualsiasi altra parte. C’è rammarico, ma comunque massima soddisfazione e se ci fosse qualcuno scontento per la nostra stagione, vorrebbe dire che è o in mala-fede o che non capisce niente di pallacanestro».

Parole che hanno il sapore del commiato. Il tecnico romano potrebbe aver rilasciato le sue ultime dichiarazioni da allenatore scafatese, anche perché già impazzano le voci che riguardano la situazione societaria e la possibilità di continuare a vedere a Scafati la pallacanestro che conta. Tutte riserve che verranno sicuramente sciolte nelle prossime settimane.

Antonio Pollioso

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