Turris, con l’Angri basta Russo. Mandragora: “Per l’anno prossimo non so”

Dopo trentotto giornate di campionato ancora nessuno è risuscito a trovare il modo di fermarlo. Saranno, allora, senz’altro contente le difese del girone H della serie d che il campionato sia terminato: Giulio Russo non rappresenta più un pericolo. Con l’Angri il navigato puntero in maglia bianco-rossa ha siglato il 23° gol stagionale, marcatura che lo incorona capocannoniere di categoria. Partita che non ha nulla a pretendere quella tra i salernitani e i corallini, e che forse proprio per il clima disteso che avvolge il match è capace di regalare emozioni,almeno sta volta non incatenate tra le razionali intelaiature tattiche, sempre più padrone del nostro calcio. Partenza a razzo, dunque. Al 3’ Russo serve Longobardi, la cui mira è però imprecisa. Altri 3’ ed è l’Angri a rendersi pericoloso, ma la conclusione di Evacuo sbatte sul palo. Al 7’ professor Russo illustra la tanta decantata teoria del gol mangiato-gol subito e sale in cattedra con un freddo diagonale a tu per tu con Inserra: il punteggio non si sbloccherà più. Ma ciò non vuol dire che le due formazioni tirino i remi in barca, così al 10’ Longobardi è da applausi su girata al volo di poco alta. L’Angri, invece, qualche minuto più tardi va a colpire un altro legno con  Falcone. Alla mezz’ora, per i locali, è Maruggi a sprecare da buona posizione. Nella seconda frazione di gara sono i grigio-rossi a rendersi più pericolosi: prima De Sena fa la barba al palo al 55’, poi al 67’ è Falcone a mancare il pareggio con un potente colpo di testa. Ultimo sussulto,ancora casalingo, con Cacace ben imbeccato da Amarante, ma la mira è un optional. Chiuso il capitolo campionato, in casa Turris si guarda già al futuro,futuro al momento piuttosto incerto per la verità. Il presidente Gaglione chiede qualche aiuto economico da parte di altri imprenditori e si dice disposto anche a farsi da parte “qualora qualcuno dovesse presentarmi un progetto all’altezza della società e della piazza, che di certo merita campionati di livello”. Ancora nuvoloso all’orizzonte anche il futuro del tecnico Mandragora: “Per il domani non so, dipende cosa farà la società. C’è tempo per chiarire la mia posizone nei confronti di questo club, ma prima bisogna che si delinei un progetto societario e poi discuterò col presidente del mio futuro”.

Michele Di Matteo

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