Sant’Antonio Abate: gli alunni incontrano Andrea G. Pinketts

“E. Pascal” di Sant’Antonio Abate. Dopo il partenopeo Luciano De Crescenzo, che lo scorso mese riscosse un notevole successo nella cittadina, è la volta di Andrea  G. Pinketts tra i più noti esponenti della letteratura noir italiana. Vincitore di numerosi premi letterari, tra i quali spiccano due edizioni del Mystfest ed il premio Scerbanenco, ha alternato la carriera di scrittore a quella di giornalista investigativo, conducendo inchieste per conto di numerose riviste ed infiltrandosi in prima persona in svariate realtà, anche criminali. Celebri i suoi reportage per “Esquire” e “Panorama” grazie ai quali ha, tra le altre cose, contribuito all’arresto di numerosi camorristi nella cittadina di Cattolica, all’incriminazione della setta dei Bambini di SatanaBologna ed alla cattura di Luigi Chiatti, detto il “mostro di Foligno”. È autore di molti romanzi in bilico tra noir e grottesco, molti dei quali incentrati sulla figura di Lazzaro Santandrea, suo alter ego e protagonista di bizzarre avventure nella Milano contemporanea. La sua peculiare prosa, contraddistinta da un uso del linguaggio originale e dissacrante, ha attirato l’attenzione della critica, che lo ha definito uno scrittore “post-moderno”. I suoi libri sono tradotti in diversi Paesi. Pinketts presenterà  il suo ultimo libro “La fiaba di Bernadette che non ha visto la Madonna”. A due anni di distanza dal precedente Ho fatto giardino, Andrea G. (che come ormai sanno tutti sta per Genio) Pinketts pubblica un nuovo romanzo. Stavolta però non si tratta di una storia “noir” che vede protagonista Lazzaro Santandrea, bensì – come si può evincere sin dal titolo – di una fiaba in piena regola. E Pinketts ci tiene a sottolineare, già nell’introduzione, di come si tratti di una fiaba e non di una favola, dato che quest’ultima, oltre ad avere come protagonisti gli animali invece degli uomini, è sempre concepita con intenti moraleggianti del tutto assenti da questa fiaba postmoderna (infatti – come dice Pinketts – il detto “il morale della fiaba” non esiste), dalla trama per certi versi “tarantiniana”, anche se in questo frangente ‘girata’ in versione Robert Rodriguez. A far da pendant una serie di fotografie (opera di Mariasole Brivio Sforza) che, come ogni libro di fiabe che si rispetti, illustrano al lettore, con uno stile che ricorda gli scatti di David Lachapelle, i vari personaggi del libro, tra cui il nostro Andrea G., naturalmente con sigaro toscano d’ordinanza, perfettamente a suo agio nei panni di Benedetto dalla Doccia. Come consueto il workshop si terrà venerdì 21 maggio alle 17, presso il teatro dei Padri Dehoniani, sito in via Casa Russo a Sant’Antonio Abate.

Pasqualino D’Aniello

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