Sant’Antonio Abate: 350 grammi di coca, arrestato boschese

Viaggiava in auto con 350 grammi di cocaina, ma i carabinieri lo hanno scoperto ed arrestano. È finito in manette ieri pomeriggio Giuseppe Pescetto, 36enne di Boscoreale, commerciante, arrestato per detenzione di stupefacente a fini di spaccio. Il 36enne boschese viaggiava lungo le strade di Sant’Antonio Abate a bordo della sua Renault Twingo, quando è stato fermato dai militari dell’arma per un controllo. I carabinieri della stazione abatese, su ordine della compagnia di Castellammare di Stabia e guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, erano impegnati in una normale operazione di controllo delle strade cittadine. Ma l’inquietudine di Pescetto ha subito fatto scattare il controllo più approfondito da parte dei militari, che hanno passato al setaccio la vettura del 36enne. All’interno del bagagliaio, poi, la scoperta: 3 involucri di cellophane contenenti 343 grammi di cocaina, un involucro di cellophane contenente 20 grammi di sostanza da taglio e 2 bilancini elettronici di precisione. A quel punto è scattato subito l’arresto per Giuseppe Pescetto, che è stato immediatamente trasferito nel carcere di Poggioreale, dove tuttora è in attesa di essere ascoltato dai magistrati. Inoltre, all’interno della Twingo sono stati trovati anche soldi in contanti: 3670 euro, tutti in denaro contante, ritenuti provento di attività illecita legata alla compravendita di droga. Secondo gli inquirenti, i quasi 350 grammi di cocaina avrebbero fruttato tra 30 e 35 mila euro al 36enne, che sicuramente avrebbe immesso la droga sul mercato boschese dopo averla “raffinata”. Divisa in “pallini” da un quarto di grammo (0,25 g), la polvere bianca sarebbe stata venduta a cifre tra i 20 e 30 euro, quasi con certezza direttamente nella sua abitazione. Infatti, da tempo lo spaccio di stupefacenti, a causa dei tanti controlli delle forze dell’ordine, si è spostato nelle case degli spacciatori, spesso insospettabili e incensurati, che guadagnano quasi la metà da ogni partita di droga: comprano a 1000, e il totale venduto può far incassare anche 2000 euro. La droga, prima di arrivare nell’area stabiese e vesuviana, viene acquistata dai mercati più fiorenti, quello dell’est Europa e quello sudamericano che passa dalla Spagna. Una volta giunti in Italia, poi, gli stupefacenti vengono smistati a piccoli spacciatori di zona, che rivendono ai tossicodipendenti, riuscendo anche a fare un buon guadagno. Il rischio maggiore, però, è proprio nel trasporto dal “deposito” al vero e proprio “supermarket”: durante il tragitto i controlli sono serrati e le forze dell’ordine, come in questo caso, riescono a bloccare il “pesce piccolo”, anche se i veri e propri narcotrafficanti godono di quasi totale protezione da parte degli spacciatori.

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