Boscoreale: “Acqua salata”, parte la raccolta firme

«L’acqua è un bene comune ed un diritto umano universale e nessuno può appropriarsene» spiega Luigi Buffone assieme agli altri uomini politici boschesi che si sono attivati per raccogliere le firme finalizzate ad ottenere un referendum abrogativo per quella che viene ritenuta una decisone scellerata perché con la legge votata in pratica si consegna letteralmente ai privati uno dei beni primari dell’umanità. La Legge infatti mette definitivamente sul mercato la gestione del servizio idrico e , spiega Buffone  «consente ai gestori di ottenere profitti garantiti sulle tariffe caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito.». Tre, le associazioni del territorio che hanno promosso la raccolta firme: “Il Cittadino”, “Il Melograno” e “Chrysos” – di Boscoreale e Boscotrecase e hanno emesso un comunicato stampa dove illustrano le ricadute della decsione sui cittadini e le azioni che si intraprenderanno per rendere nulla la legge. «Noi tutti possiamo impedire quest’ingiustizia – si legge nel comunicato – promuovendo i referendum contro la privatizzazione dell’acqua. È una battaglia di civiltà e le Associazioni “Il Cittadino”, “Il Melograno” e “Chrysos” – di Boscoreale e Boscotrecase – sono impegnate in prima linea aderendo alla campagna referendaria per la ripubblicizzazione dell’acqua ed al Comitato campano pro referendum acqua pubblica, impegnandosi nella raccolta firme e nella divulgazione del materiale informativo al riguardo». Le sedi delle Associazioni sono aperte a tutti i cittadini che vorranno dare una mano per restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva firmando per i referendum. Inoltre, accanto a manifestazioni pubbliche in cui sarà spiegato alla cittadinanza quanto sia grave per la popolazione la ricaduta di questo provvedimento è prevista anche l’attivazione di tavoli e gazebo per la raccolta delle firme nelle piazze di Boscoreale e Boscotrecase.

Alfonso De Vivo

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