“Non se ne può più”, lamenta il Pd di Somma Vesuviana, che ha fatto affiggere decine e decine di manifesti sulle strade cittadine contro l’operato dell’amministrazione Allocca. L’obiettivo principale dell’invettiva del Partito democratico cittadino è il “continuo ed ingiustificato ed intollerabile aumento delle tasse e imposte comunali”. In particolare, l’addizionale sull’Irpef comunale sarebbe stata portata ai massimi consentiti dalla legge (0,7 per mille), andando a gravare – secondo i membri dell’opposizione – sulle “pensioni, salari e stipendi, dipendenti e lavoratori autonomi, esercenti e professionisti”. Il Comune incasserebbe 1.350mila euro da questa tassa già dal 2007, e qui parte un’accusa gravissima al sindaco e alla sua maggioranza: il tutto avverrebbe al fine di ”trasferire l’agio alla GESET, incaricata di sostituire gli uffici finanziari comunali per la riscossione e l’accertamento delle imposte e tasse comunali e per provvedere al pagamento di stipendi e consulenze ad amici e parenti e far fronte ad altre spese inutili e sprechi vari”. A causa di cattive scelte dell’amministrazione provinciale di centrodestra guidata dal presidente Luigi Cesaro e del governo Berlusconi, inoltre si assisterebbe ad un “vertiginoso aumento della tassa dei rifiuti solidi”. L’amministrazione Allocca avrebbe, tra le tante colpe addebitategli, anche dato luogo ad una spietata privatizzazione di settori-chiave del Comune di Somma: innanzitutto, la gestione del cimitero comunale, “con ulteriore aggravio di costi destinati a trasformarsi in aumento di imposte e tasse a carico dei cittadini”; il trasporto pubblico scolastico “con conseguente trasferimento dell’intero costo a carico delle famiglie”. Infine, la “privatizzazione ed implementazione di tutte le attività di programmatiche e progetti di sviluppo socio-economico del territorio, delle consulenze e progettazione delle opere pubbliche e infrastrutturali avvalendosi di eventuali risorse sia comunitarie che statali e regionali, esautorando di fatto i compiti degli uffici tecnici comunali”. Questa la lunga serie delle accuse lanciate dalla sinistra alla maggioranza di centrodestra, dalla quale ancora non pervengono pubbliche repliche.
Antonio Averaimo