Svaligiata di soldi e gioielli l’abitazione di un’anziana: fermato dalla polizia il genero, indagata la figlia

Gli agenti del Commissariato di polizia Arenella hanno sottoposto a fermo di Pasquale Di Vano, pregiudicato di 41 anni, sottoposto alla misura della libertà vigilata, perché fortemente indiziato del reato di furto aggravato. La settimana scorsa, presso l’abitazione di un’anziana donna, i poliziotti sono intervenuti a seguito di un ingente furto di denaro e gioielli, stimato in circa 150 mila euro. Da un sopralluogo effettuato dai poliziotti, è apparso subito chiaro che i ladri, per intrufolarsi nell’appartamento, non avevano forzato né la porta d’ingresso, né le finestre dell’abitazione. La cassaforte, all’interno della quale erano custoditi 100 mila euro in contanti e gioielli per un valore di 50 mila euro, era stata divelta e, sulla scena del delitto, inoltre, erano state lasciate delle evidenti tracce ematiche e delle impronte, repertate dalla Polizia Scientifica. Da subito i sospetti sono ricaduti sul marito di una delle figlie della vittima, Pasquale Di Vano. I sospetti si sono concretizzati quando la moglie di Di Vano, anch’ella in possesso come le sorelle delle chiavi dell’appartamento della madre, ha speso una banconota da 50 euro macchiata di sangue, sequestrata dalla Polizia. Di Vano IO, accortosi che le cognate erano certe della sua colpevolezza, era già pronto a fuggire. La comparazione dei rilievi dattiloscopici, effettuati dalla Polizia Scientifica, ha consentito di accertare che le impronte repertate sulla scena del delitto, erano proprio quelle di Di Vano. I poliziotti, nella serata di ieri, hanno bloccato l’uomo nella sua abitazione rinvenendo e sequestrando una seconda banconota, da 100 euro, con evidenti tracce ematiche, 14 centraline elettroniche per autovetture, un gruppo di accensione per autovetture ed un borsone contenente effetti personali, prova che Di Vano era pronto per la fuga. La moglie di Di Vano, figlia dell’anziana vittima, è stata indagata per il reato di favoreggiamento, in attesa di verificarne l’eventuale concorso del furto. L’esame del dna, tra il sangue ritrovato subito dopo il furto, nonché quello intriso sulle banconote, fornirà ulteriori ed eventuali prove nei confronti di Di Vano. L’uomo è stato condotto al carcere di Poggioreale.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano