Sciolta la “gloria” ad Ercolano per la formazione della nuova Giunta presieduta dal sindaco Vincenzo Strazzullo: un mese di meditazione, di accordi e colloqui per il varo di una lista di nomi che di “nuovo” o di “giovane” ha ben poco. Nell’ordine queste alcune tra le più eclatanti scelte del premier locale: per il Pd l’affermato consigliere Antonio Liberti gestirà la programmazione economica; alla storia cittadina e alla toponomastica Gioacchino Acampora; alla progettazione urbanistica Salvatore Solaro; mentre allo sport e ai servizi demografici nonché alla carica di vice sindaco il “sempre presente” Antonello Cozzolino. Ad un’attenta ed obiettiva analisi dei nominativi sovra elencati emerge subito una vistosissima discrepanza tra la volontà popolare democraticamente espressa in occasione delle ultime amministrative locali e le “preferenze” mostrate da un sindaco che di fatto ha “lasciato fuori” i primi tre eletti della stessa coalizione di maggioranza ovvero del Pd. Antonio Bonajuto, Pasquale Vitiello e Luigi Fiengo non appaiono, infatti, tra i beneficiari di un delicato incarico amministrativo che mai come in questo particolare momento storico quale quello attraversato dalle comunità vesuviane assume concretezza e responsabilità oggettive oltremodo rilevanti. Lungi dal criticare il sistema adottato da Strazzullo per comporre la Giunta fa sorridere con bonaria ironia il “tempo preso” dal primo cittadino per varare una squadra di assessori “scontata” ed in alcuni casi “consecutio logica” dell’ex amministrazione Daniele che, piaccia o no, in un modo o nell’altro continua ad essere direttamente presente sul palcoscenico politico, ercolanese. Tanti i modi infatti per prendere parte a quella che speriamo non si rilevi “ennesima farsa” per i cittadini ercolanesi: con l’aggravante, però, che questa volta non ci saranno “alibi” ad alleggerire le eventuali responsabilità di un governo cittadino di natura squisitamente “indigena”. Siamo certi che alla vigile e professionale attenzione del sindaco Strazzullo un simile dato non sfuggirà: tuttavia non si può ignorare il malcontento che serpeggia tra la gente comune e tra i giovani che tante speranze ripongono in questo mandato amministrativo. «Ma se i personaggi politici al governo in Giunta sono sempre “gli stessi”, tra l’altro “bocciati alle urne dal popolo”, cos’è cambiato rispetto al passato?». Questo il quesito a monte di un’insoddisfazione che ormai dilaga in paese. Intanto dalla vicina Portici non cessano di spirare sinistri “venti di tempesta giudiziari” all’interno di una macchina comunale in vistoso affanno. Chissà che questi movimenti d’aria “purificatori” non giungano presto ad Ercolano turbando il sonno e la “tranquillità di qualcuno”. Ma non c’è da temere: sicuramente l’integrità morale e l’onestà dei neo assessori garantirà ancora una volta ad Ercolano un quinquennio amministrativo sereno e “ricco di opportunità” per i residenti. Della serie: chi non ha “scheletri nell’armadio” dorma pure tranquillo…
Alfonso Maria Liguori