Scavi di Pompei: l’OPC chiede il ripristino dei luoghi al ministro Bondi

Cosa accade all’interno dei Scavi di Pompei diventa sempre più complicato da comprendere. Non si sa come, però da Roma sono arrivate precise autorizzazioni per la realizzazione di lavori al “Teatro Grande” e alla “Caserma dei Gladiatori”, proprio all’interno del sito archeologico pompeiano. «Vogliamo delle spiegazioni, perché questo è un vero e proprio scempio» ha affermato Antonio Irlando, presidente dell’OPC (Osservatorio Patrimonio Culturale), che ha inviato una lettera indirizzata direttamente al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, in copia anche al Direttore Generale per le Antichità del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Stefano De Caro, e al Soprintendente archeologo della Soprintendenza speciale di Napoli e Pompei. Sono state rilasciate delle autorizzazioni “particolari” che hanno permesso l’utilizzo dei fondi per la realizzazione di una vera e propria tribuna all’interno del Teatro Grande, che ospiterà tra le altre cose il concerto di Muti. Nell’area archeologica sono in corso lavori definiti nella tabella di cantiere “Restauro e sistemazione per spettacoli del complesso dei teatri in Pompei scavi” che hanno comportato evidenti stravolgimenti dello stato originario dei monumenti e dei luoghi archeologici, con gravi danni al loro stato di conservazione. «L’evidenza della gravità degli interventi – scrive Irlando nella lettera – è facilmente dimostrabile attraverso una rapida ricognizione dell’attuale consistenza del teatro, in particolare della cavea che, rispetto ad una qualsiasi foto o disegno di diversi momenti della vita degli scavi, risulta completamente costruita ex novo con mattoni in tufo di moderna fattura. L’intervento sul teatro è un vero e proprio inconcepibile scempio compiuto all’interno del monumento archeologico tra i più significativi al mondo. Ciò non può definirsi restauro e nemmeno ricostruzione, a voler essere generosi verso le esigenze della fruizione, ma costruzione ex novo dell’intera gradinata». Secondo l’architetto Irlando, gli interventi compiuti sono in evidente contrasto con i principi internazionali sulla conservazione del patrimonio storico artistico e con le norme che regolano e tutelano il patrimonio archeologico italiano. Per quanto riguarda, invece, la “Caserma dei Gladiatori“, i lavori hanno riguardato opere murarie particolarmente invasive, non classificabili tra le categorie del restauro conservativo. E anche in questo caso sono evidenti alcuni spregiudicati interventi, come la realizzazione di forature di muri, scavi di trincee ampie e profonde a ridosso di murature strutturali e all’interno di ambienti del teatro romano, realizzazione di un palco invadente, posa in opera di ampi ed invasivi tralicci tecnici, ampie e spesse platee di cemento, numerosi locali prefabbricati, moderni locali bagno ricavati dalla trasformazione di ambienti archeologici. Tutto ciò, è palese, non ha più nulla a che fare con l’archeologico ed è una vera e propria trasformazione dei luoghi storici in qualcosa che non è più assimilabile nemmeno lontanamente agli Scavi di Pompei. «Chiediamo un immediato intervento del Ministro Bondi– è la richiesta dell’OPC – per scongiurare ulteriori devastazioni e accertare le eventuali responsabilità dei danni causati al patrimonio culturale della Nazione. Si chiede il ripristino dello stato originario dei luoghi e il conseguente restauro conservativo, necessario perché le esigenze legittime della valorizzazione degli scavi non prevarichino i fondamentali interventi di tutela – conclude – e conservazione degli scavi di Pompei».

Dario Sautto

Ecco il servizio della webtv:

https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2010/05/26/martelli-pneumatici-negli-scavi-di-pompei/

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