«La stazione è abbandonata, per questo gli utenti non prendono il treno». La denuncia arriva da Stefano Langarano, presidente del Comitato per la salvaguardia della tratta ferroviaria Gragnano-Castellammare-Napoli, pochi giorni dopo i festeggiamenti per i 125 anni della stazione gragnanese. «La pensilina è rotta, i giardini praticamente lasciati al loro destino e la sala d’attesa sempre chiusa. Questo è uno dei motivi del poco utilizzo dei treni da Gragnano». Sicuro, Langarano ha scritto più volte alle Ferrovie, ottenendo ultimamente un piccolo risultato, con la pulizia dei giardinetti, che comunque non spetterebbe a Tenitalia. «Secondo gli accordi presi tra Comune e Ferrovie – spiega Langarano – a chi gestisce i locali della stazione spettano la pulizia dei giardinetti e l’apertura della sala d’attesa, cosa che in cinque anni non è mai avvenuta». A gestire i locali della stazione, attualmente, c’è la Pro Loco gragnanese che, però, non dovrebbe nemmeno trovarsi in quei locali. Basta dare uno sguardo ai contratti del Comune per capire che non è mai stato fatto l’ultimo passo, ovvero la delibera per rendere effettivo il passaggio di consegne dei locali della stazione dall’ente comunale alla Pro Loco. Se così fosse, praticamente l’associazione che si trova ancora oggi in quei locali risulterebbe in un certo senso “abusiva”. E in tal caso ci sarebbero due alternative: sgomberare quei locali, oppure deliberare il contratto di gestione gratuita. Sembra inutile, in realtà, deliberare un contratto che scadrebbe comunque il prossimo 6 giugno. Più sensato rinnovare l’accordo tra Ferrovie e Comune per poi pensare a sviluppi futuri per le attività gragnanesi. Infatti, l’amministrazione guidata dal sindaco Annarita Patriarca già sta pensando a sviluppi futuri per quei locali all’interno della stazione. Il primo pensiero va all’associazione anziani, per la quale il Comune spende migliaia di euro all’anno per il solo fitto di un locale: spostarla nei locali della stazione sarebbe la soluzione opportuna per far risparmiare denaro alle casse comunali e rendere merito ad un’associazione che riunisce intorno a sé decine di anziani gragnanesi. In attesa di sviluppi, la Pro Loco resta al suo posto senza averne pienamente i titoli, mentre altre realtà associative molto presenti ed attive sul territorio costano migliaia di euro annui all’amministrazione e sono costrette a restare in sedi poco agevoli.
Dario Sautto