Vico Equense: spuntano come funghi nuovi parcheggi interrati. Scempio a Seiano

Nel centro storico del borgo di Seiano sta nascendo un nuovo parcheggio interrato di notevoli dimensioni, collocato a pochi metri dall’antica chiesa barocca di S. Marco del 1786. Il muro di pietra prospiciente la chiesa, che faceva da contenimento al terreno sovrastante e delineava il vicoletto antico fin sulla Statale Sorrentina, sta già facendo posto a una parete di cemento. Il cantiere è quasi nuovo di zecca, aperto non più di due mesi fa e ci si chiede se questo ennesimo attacco al territorio di Vico Equense rientri nei casi previsti dalla legge. Legge che secondo alcuni sarebbe molto controversa, secondo altri invece molto chiara e cioè fortemente  restrittiva quando si parla di box interrati destinati all’uso privato, soprattutto nell’area dei centri storici sottoposte ai vincoli urbanistici del PUT (Piano Urbanistico Territoriale).

Nel frattempo, mentre sorgono dubbi sulla legittimità degli edifici e tra permessi concessi e negati anche dalla Soprintendenza,  in tutta la Penisola Sorrentina i parcheggi interrati sorgono come i funghi e a Vico Equense in particolare, se ne trovano alcuni persino a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.

Vicinissimi infatti i due parcheggi interrati a più livelli in via De Feo separati solo dalla nuova Casa Comunale. Nell’adiacente via Nicotera se ne incontra ancora un altro in prossimità dell’ex Villa Ciampitti. Vicinissimi tra loro anche quelli che da Pietrapiano, dove sono stai estirpati antichi e preziosi vitigni che non si potranno mai più recuperare, si incontrano venendo giù per la Raffaele Bosco. Se ne contano tre a poche decine di metri l’uno dall’altro.

In centro, su via Filangieri, al posto del vecchio cinema, ecco l’ennesimo cantiere in attività. Il cinema fu demolito in brevissimo tempo per far posto a quello nuovo, ancora in alto mare dopo un bel po’ di anni, che doveva sorgere sopra a un parcheggio interrato. Secondo il progetto, il parcheggio si affaccerebbe sulla via Satriano, uno dei vicoletti tipici del centro storico, non abbastanza largo per consentire il passaggio nei due sensi delle auto. Nessuno si è ancora spiegato come sarà possibile permettere l’entrata e l’uscita di due autoveicoli in così poco spazio senza creare ingorghi.

Quando è cominciata la grande invasione, al tempo del parcheggio di Piazza Kennedy, il sogno era quello di togliere le auto dalla strada. Ma questo sogno si è infranto quasi subito perché si è presto capito che le ditte costruttrici erano interessate a vendere dei box privati piuttosto che a fare aree di parcheggio di pubblica utilità, soprattutto per posti auto a rotazione fruibili anche dai turisti pendolari. E la tendenza è rimasta quella dato che su ogni cantiere aperto spicca bene in vista il cartello “Vendesi box”. I prezzi non sono per niente popolari, si va da un minimo di 40.000 in collina e si arriva a 80.000 € tra Seiano e Vico Centro.

Purtroppo non si vede la fine dello scempio. Secondo quanto deliberato dalla giunta in carica altri parcheggi interrati dovranno nascere con progetti di finanza già definiti e in attesa di essere appaltati. Un nuovo appetibilissimo business è entrato nel giro degli affari locali, senza un progetto, senza regole, senza controllo.

Maria D’Ordia

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