Castellammare, Bobbio: “Su legalità nessuna lezione dalla minoranza”

“Non intendo polemizzare con esponenti della trascorsa Amministrazione in ordine a vicende, come quella del monitoraggio prefettizio, le cui premesse sono maturate comunque nell’ambito della loro appena trascorsa gestione della città e della macchina comunale. I fatti sono sotto gli occhi di tutti e ciascun cittadino ha saputo, o saprà farsi la propria idea su chi ha fatto cosa e chi è responsabile direttamente o politicamente di cosa”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.

“Consiglierei di smetterla con richieste del tutto infondate e assolutamente irricevibili, urlate a gran voce, nella piena consapevolezza di non poter ottenere risposta alcuna. Gli atti di cui si pretende di avere da me conoscenza sono coperti dall’obbligo di riservatezza, che ricade su di me in quanto depositario degli stessi. Nessuno, quindi, avrà risposte di tal genere che saranno fornite ai diretti interessati soltanto in sede di motivazione dei singoli provvedimenti che dovrò adottare. Anche in queste cose, è facile vedere chi è abituato a rispettare le regole e chi no”, ha aggiunto il sindaco.

“Suggerire, altresì, a chi per cinque anni ha calpestato il rispetto e l’osservanza di ogni regola, dalla più piccola alla più grande, di smetterla di lanciare proclami sulla legalità, o di chiederne la pratica, perché costui è ormai del tutto privo di credibilità anche su questo argomento. Ribadisco, ancora una volta, che la chiarezza sulle vicende oggetto del monitoraggio la commissione d’accesso l’ha fatta, eccome. Se qualcuno ha qualche atto ulteriore, che evidentemente ha addirittura nascosto alla commissione d’accesso, lo tiri fuori nelle sedi competenti. Suggerirei, ancora, agli esponenti della minoranza, in via del tutto amichevole, di stare anche molto attenti a quello che scrivono su alcuni manifesti, atteso che la critica politica alla mia Amministrazione, come alla Prefettura e al ministero degli Interni, ha pur sempre dei limiti. E questi limiti sono ben precisi e nella fattispecie si chiamano diffamazione, calunnia e divulgazione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico. Che ognuno faccia i conti, in privato e poi in pubblico, con la sua coscienza e con la sua personale storia politica e amministrativa, e valuti in maniera più ponderata se non sia meglio tacere piuttosto che urlare”, ha commentato il primo cittadino.

“Su un ulteriore aspetto vorrei tranquillizzare tutti: all’indomani dell’omicidio del consigliere Tommasino e delle indagini che ne sono scaturite, è ragionevole credere che la commissione d’accesso sarebbe arrivata comunque a Castellammare di Stabia e che dunque, oggi, nei panni degli esponenti dell’opposizione, sarei anche molto calmo nel proclamare ai quattro venti che la commissione d’accesso sia stata inviata solo perché chiesta dall’allora sindaco Vozza. I cittadini, i dipendenti comunali tutti stiano tranquilli, come sempre, per quanto riguarda la mia gestione in questa vicenda, su due cose: le iniziative che ho adottato e che adotterò in esecuzione del monitoraggio prefettizio non presentano alcun margine di discrezionalità da parte mia, trattandosi di atti dovuti e imposti da autorità superiore a pena di scioglimento, e comunque ogni atto sarà da me adottato con la connaturata serenità”. “Quanto al consiglio comunale chiesto dalla minoranza”, ha concluso il sindaco Luigi Bobbio, “è appena superfluo ricordare che la stessa può chiederlo tranquillamente e che comunque un consiglio comunale sul tema si farà, senza che, tuttavia, nessuno pensi di poter ottenere in quella né in altre sedi notizie coperte da obbligo di riservatezza. Sarebbe ora che qualcuno si rendesse finalmente conto che i balletti e il teatrino della vecchia politica paesana è finito”.

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