Depuratore foce Sarno, Bobbio: no alla delocalizzazione del fangodotto

“Ripristinare l’originaria collocazione del fangodotto dell’impianto di depurazione del fiume Sarno, riportandolo nel sito di via Napoli e non più in quello di via Ripuaria, e accelerare le procedure per il suo completamento definitivo e messa in esercizio”. È la richiesta che il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, rivolge al commissariato per l’emergenza ambientale del fiume Sarno annunciando l’approvazione, da parte della Giunta comunale, di un’apposita delibera sul tema. “L’ipotesi di delocalizzazione della linea di trattamento dei fanghi nell’area di sviluppo industriale, così come avanzata dalla precedente Amministrazione, non è sostenibile né sotto il profilo della convenienza tecnica, visto che allo stato attuale non è possibile avere contezza della riuscita dell’operazione e che tale ipotesi di lavoro, per ammissione degli stessi esperti del ministero dell’Ambiente, rappresenta a malapena l’1 per cento della casistica di settore, né sotto il profilo della opportunità economica. Lo spostamento, infatti, avrebbe rinviato certamente i termini e i tempi di completamento dell’opera, aumentandone i costi di costruzione e di gestione, ben oltre i limiti fissati nel progetto originario, che è e resta per la mia Amministrazione l’unico modello organizzativo e gestionale al quale fare riferimento, senza cambiamenti in corsa e senza aggiornamenti dell’ultim’ora, contrabbandati come presunte azioni a tutela della collettività”. Lo spostamento del fangodotto nell’area Asi, ha aggiunto il primo cittadino, “avrebbe inoltre vincolato in maniera definitiva ogni ipotesi e successiva possibilità di riconversione e riqualificazione territoriale della zona, con grave danno per l’economia e lo sviluppo della città”, senza peraltro “chiarire come lo spostamento di poco più di un chilometro avrebbe potuto ridurre in maniera significativa l’eventuale impatto ambientale sul comprensorio circostante rispetto alla originaria collocazione”. Il progetto di ‘scorporazione’ dell’impianto, prosegue il sindaco, soffre anche di evidenti anomali procedurali: “La variante al piano, infatti, non è mai stata esaminata in sede di consiglio comunale, tantomeno risulta agli atti in possesso del Comune il parere dell’Asl competente per territorio, come previsto in particolare dalla legge regionale nr 13/1985”. Quanto agli spazi lasciati liberi dallo spostamento del fangodotto, utopisticamente destinati a trasformarsi luoghi di svago e di benessere per i residenti del rione Cmi, nell’ipotesi tratteggiata dalla precedente Amministrazione, si tratta di “uno scenario irrealizzabile, perché vietato dalle norme di sicurezza che impediscono, in maniera categorica, l’accesso alle cosiddette aree di rispetto”. Secondo il primo cittadino, “l’impianto di depurazione del fiume Sarno solo nel suo assetto unitario e non già ‘spezzettato’ in più tronconi, può dare certezza di quell’efficienza operativa necessaria per porre un argine al dilagante fenomeno dell’inquinamento ambientale nel nostro territorio”. “Chiediamo al commissariato per l’emergenza del fiume Sarno”, ha sottolineato Bobbio, “di garantire la celerità dei lavori di completamento del sito, perché la situazione di grave criticità ambientale della nostra città necessita di un’azione incisiva che difenda le attività economiche connesse alla ricchezza mare. Siamo convinti che la riproposizione della iniziale destinazione della linea di trattamento dei fanghi risponda non solo a un’esigenza di buona amministrazione, in particolare per quanto riguarda il contenimento dei costi di gestione e manutenzione del sito, ma anche all’impegno assunto dalla mia Amministrazione di lavorare per trasformare il volto di Castellammare di Stabia, recuperando ai piani di sviluppo le aree abbandonate della città e assicurando alla cittadinanza il diritto a vivere in un ambiente salubre, senza rischi per la salute”.

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