Pompei: si dimette l’assessore Pasquale Sabbatino

Al centro, l’assessore Sabbatino

L’Assessore alla Cultura e ai Beni Culturali, il professore Pasquale Sabbatino, ha rassegnato le dimissioni. Il professor Sabbatino spiega il perché di tale decisione: “Per lavorare con maggior respiro dentro l’Università, per riprendere la mia attività di ricerca ed editoriale, soprattutto per non fare altri torti alla famiglia, un valore fondamentale e irrinunciabile, ho deciso in solitudine e in piena autonomia di rassegnare le  mie dimissioni”. L’assessore dimissionario precisa che: “Resto naturalmente disponibile per lavorare su alcuni progetti mirati – (mi riferisco a quelli già avviati, come la pubblicazione degli atti del convegno ‘In viaggio a Pompei. Scrittori, artisti e giornalisti raccontano la città’, come la partecipazione al Comitato Scientifico del Museo ‘Pompei e il Grand Tour in Europa’, come la realizzazione del convegno ‘Immagini della Madonna nella letteratura e nelle arti figurative da dante ai giorni nostri’ con la letteratura in Piazza Santuario della più alta poesia mariana). Progetti che contribuiranno a riportare Pompei nella sua dimensione europea e internazionale”. Sorpreso il Sindaco Claudio D’Alessio per le inaspettate dimissioni: “E’ una decisione, quella dell’Assessore, convinta che mi coglie, tuttavia, di sorpresa. Ho molto apprezzato la collaborazione del professore Sabbatino e sono felice della sua disponibilità a voler continuare a collaborare con quelle iniziative di cui ha dato impulso”.

Ecco il testo integrale della lettera di dimissioni:

Caro Claudio D’Alessio,

è trascorso ormai poco meno di un anno da quando, nel luglio del 2009, mi affidasti generosamente l’assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali. Ricordo che, in occasione del nostro incontro, quello esplorativo della mia disponibilità, feci ricorso a un passo del Nuovo Testamento che suona più o meno così: “Se è possibile, allontana da me questo calice, però non sia fatta la mia volontà, bensì la tua”. La tua motivazione forte e convincente, quella del bene collettivo di Pompei, mi spinse ad accettare, ma a patto che il mandato fosse stato a termine e possibilmente breve. L’esperienza politica, nella tua squadra di Giunta è stata ricca e molto sollecitante. Innanzitutto ho ritenuto di giovarmi della preziosissima consulenza del dottor Antonio Ebreo, che in veste di Assessore alla Cultura durante il tuo primo mandato di Sindaco ha segnato una svolta nella crescita nazionale ed internazionale di Pompei. In secondo luogo ho lavorato senza risparmio di energie per creare il polo civico attorno al (e dentro il) Palazzo De Fusco, puntando sia sul trasferimento al centro e sulla riapertura della Biblioteca Comunale da unire possibilmente all’Archivio Storico del Comune recentemente inaugurato, sia sulla realizzazione del Museo Pompei e il “Grand Tour in Europa” di cui ho redatto il progetto scientifico che è in attesa di un congruo finanziamento da parte della Regione Campania. Infine ho dato vita al laboratorio “cultura politica”volutamente e significativamente svolto nella Sala Consiliare, dove si sono tenute, tra l’altro, le seguenti manifestazioni con il coinvolgimento di docenti universitari e protagonisti dello spettacolo e con un ampio riscontro giornalistico. La cultura della legalità e l’arma della scrittura e dello spettacolo (10 ottobre 2009); Lo cunto di Napoli. Da Salvatore Di Giacomo e Peppe Barra (5 dicembre 2009); Pompei. La valorizzazione dei beni culturali e la riqualificazione della città (15 aprile 2010); Salvarsi nel mondo. La questione della singolarità (26 maggio 2010). In questi dieci mesi ho cercato con grandi sacrifici di conciliare i miei vari impegni universitari (direzione del Dipartimento di Filologia Moderna Salvatore Battaglia, direzione del Master di II Livello in Letteratura, scrittura e critica teatrale, consigliere del Polo di Scienze Umane e Sociali in rappresentanza  dei Direttori dei Dipartimenti della Facoltà di Lettere e Filosofia) e quelli dell’Assessorato togliendo purtroppo altro tempo al già poco tempo che riesco a dedicare alla famiglia. Per lavorare con maggior respiro dentro l’Università, per riprendere la mia attività di ricerca ed editoriale, soprattutto per non fare altri torti alla famiglia, un valore fondamentale e irrinunciabile, ho deciso in solitudine e in piena autonomia di rassegnare nelle tue mani le mie dimissioni, che sono definitive, pregandoti dunque di accoglierle senza chiedermi di ritornare sui miei passi. Resto naturalmente disponibile per lavorare su alcuni progetti mirati – (mi riferisco a quelli già avviati, come la pubblicazione degli atti del convegno “In viaggio a Pompei. Scrittori, artisti e giornalisti raccontano la città”, come la partecipazione al Comitato Scientifico del Museo “Pompei e il Grand Tour in Europa”, come la realizzazione del convegno “Immagini della Madonna nella letteratura e nelle arti figurative da dante ai giorni nostri” con la letteratura in Piazza Santuario della più alta poesia mariana) – progetti che contribuiranno a riportare Pompei nella sua dimensione europea e internazionale. Cordiali saluti, Pasquale Sabbatino

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