Gragnano: funerali di Cannavacciuolo. La famiglia ha donato gli organi

Ieri pomeriggio, presso la chiesa del Corpus Domini, si sono tenuti i funerali di Vincenzo Cannavacciuolo, per anni presidente del Gragnano Calcio, scomparso a 48 anni per una grave emorragia cerebrale che lo ha colpito venerdì sera. Per tanti anni alla guida del club gragnanese, Cannavacciuolo era soprannominato “Abramovic” dai suoi calciatori, come il patron del Chelsea. Nel 2007, dopo tanti tentativi, con il Gragnano è riuscito a tagliare il traguardo della serie D, per anni solo sfiorata. L’anno successivo, dopo la salvezza, Cannavacciuolo ha deciso di cedere il titolo alla Puteolana. Imprenditore nel campo dell’abbigliamento, Enzo Cannavacciuolo era molto conosciuto a Gragnano e dintorni. E ieri pomeriggio, un migliaio di persone hanno affollato la chiesa per dargli l’ultimo saluto. A colpire, in positivo, è stato l’ultimo gesto di Cannavacciuolo. Una volta constatata la morte cerebrale da parte del prof De Nicola, primario della Rianimazione del San Leonardo, i familiari non hanno tentennato un attimo ed hanno acconsentito immediatamente alla donazione degli organi. Nella notte tra il 31 maggio ed il 1° giugno, tre équipe chirurgiche venute da Bologna e da Salerno e da quella interna diretta dall’oculista dott. Motta hanno effettuato gli interventi. Sono state prelevare le cornee ed i reni che saranno impiantati in quattro pazienti, ridando loro la vista perduta e la funzionalità renale compromessa. Le dimensioni del fegato non erano compatibili con quelle del possibile ricevente, in attesa a Bologna, per cui non è stato espiantato. Il direttore sanitario dott. Fabbrini fa notare che «in Campania il centro di Rianimazione di Castellammare per numero di donazioni effettuate è al di sopra dell’intera provincia di Avellino». Il coordinatore locale delle donazioni d’organo dell’Asl Napoli 3 Sud, dott. Donnarumma, ed il primario dell’Anestesia e Rianimazione dott. De Nicola, esprimono il loro «ringraziamento a tutti i consulenti dell’ospedale – neurologi, radiologi, cardiologi e farmacisti – intervenuti in questa delicata attività con professionalità e puntualità». L’intera procedura tra accertamenti medici, test di compatibilità, riunione della commissione per la verifica della morte cerebrale e l’espianto vero è proprio è durata oltre 20 ore dopo il decesso. L’équipe del Centro di Rianimazione ed i dirigenti sanitari dell’ospedale San Leonardo esprimono le loro «sentite condoglianze alla famiglia Cannavacciulo che nel dramma ha saputo compiere un straordinario atto d’amore e di civismo».

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