Stabia tra prosa, poesia e canzoni

Sabato 5 giugno, il Recital monologo dell’artista stabiese Nello Lascialfari. La verve, il carisma, la voce ed il talento di Nello Lascialfari ad intrattenere gli anziani stabiesi. Sabato 5 giugno, alle 19.30, a Castellammare, il “Centro Anziani” di via Carducci, ospita il Recital monologo di un figlio doc di Stabia, un cantore umile e innamorato che racconterà la “sua” amata Castellammare, quella degli anni ‘50. Una città rinomata per le acque e le sue Antiche Terme, dove in quegli anni faceva ancora bella mostra uno splendido padiglione moresco, che per l’inconfondibile stile orientaleggiante creava un’atmosfera unica e indescrivibile, per alcuni versi simile alla “Belle époque” di fine ‘800. Il Recital, fortemente voluto dal sig. Vittorio Genovese e dal prof. Luigi Buonocore, presidente del Centro, verrà introdotto dalla poesia “Stabia” recitata dalla piccola Noemi Amatruda. Lo spettacolo, in parte recitato, in parte cantato si avvarrà delle note di alcuni grandi classici della canzone napoletana: Cerasella, Funtana all’ombra, ‘A vucchella, Torna maggio, ‘O surdato ‘nnammurato, Totonno ‘e Quagliarella, Chiove, questi sono solo alcuni dei brani che Lascialfari interpreterà a beneficio degli astanti, intercalando il canto con la recitazione e il racconto. Un mix di ingredienti con il quale l’artista stabiese nel suo monologo si fa messaggero e portavoce di una cultura ormai quasi del tutto estinta, un racconto, il suo, per descrivere sapientemente personaggi, luoghi e episodi di vita vissuta. Il centro antico di Castellammare, i suoi vicoli stretti, ombrosi e profumati, le sue memorabili cantine, quella di: “Ngiulino ‘o ‘nzivuso” al vico Magliano, “Pullastriello” a santa Catarina, “Zerillo ‘e fuosse” ‘ncoppa ‘a Caperrina, “don Eugenio ‘o canteniere” ‘a scesa r’‘o Quartuccio, “Patraniello” a via Roma e senza peraltro dimenticare il mitico “Ciccio ‘a ri sorde” alla Calata del Gesù. Un monologo assolutamente affascinante, e da vivere in allegria, ma anche con un pizzico di amara riflessione. Ad arricchire questa nostra breve descrizione, vale la pena di citare un pensiero della prof. Gelda Vollono che così ebbe modo di sintetizzare la persona, l’artista e l’operato di Lascialfari: “Con i suoi monologhi, Aniello fa vivere le atmosfere, le sensazioni, le emozioni e le situazioni di un tempo, luoghi oggi dimenticati, ma che allora erano il cuore vivo e pulsante di tutto il tessuto socio-economico e storico-culturale di Castellammare, il lato più sincero e vero di una città, operosa e orgogliosa delle sue tradizioni, e delle sue origini”. Durante l’esibizione Lascialfari verrà coadiuvato dalla figlia Anna, che opererà alcuni interventi in prosa di Chiurazzi e Diogene e chiuderà con l’interpretazione di un famosissimo scritto di Viviani sulle acque di Castellammare. Lo spettacolo che avrà una durata di circa 1 ora e 30 minuti, è a ingresso libero. La cittadinanza è invitata a partecipare.   Maurizio Cuomo

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