Alcuni mesi fa si tenne nelle frazioni collinari di Ticciano e Montechiaro il ciclo di Workshop guidato dal geometra del Comune di Vico Equense Francesco Saverio Iovine. Attraverso una metodologia basata sulla libera esposizione delle problematiche territoriali da parte degli abitanti, in forma estemporanea e apparentemente senza nessi logici, in una serie di incontri Iovine tentò di tracciare una mappa operativa e condivisa per la soluzione dei problemi-chiave. L’idea nasceva dalla volontà, secondo l’Amministrazione, di soddisfare le esigenze dei cittadini, ai quali, nonostante una protesta durissima, erano stati sottratti gli edifici scolastici per gli effetti di una delibera comunale. Era una specie di ricompensa del Comune, insomma, che doveva sancire una nuova pace sociale e dare a tutti l’impressione di non essere stati deprivati di nulla.
Alla fine del Workshop si tirarono le somme. Il Comune, oltre alla promessa di fare interventi migliorativi sul territorio, rendeva disponibile gli edifici scolastici per tutte le iniziative ritenute valide dagli abitanti. Prometteva anche la concessione in comodato d’uso delle scuole e in cambio chiedeva solo che si creassero delle associazioni legalmente riconoscibili che se ne facessero carico, con dei responsabili in grado di progettare attività di interesse socio-culturale condivise da tutti.
A chi aveva presidiato giorno e notte la scuola per evitare che fosse chiusa, questo nuovo atteggiamento dell’amministrazione comunale sembrò una vittoria di Pirro. Ma in fin dei conti, era meglio di niente in una guerra altrimenti perduta del tutto.
Oggi, a distanza di molti mesi, la situazione si presenta in forma abbastanza diversa tra le due frazioni collinari. A Ticciano l’associazione dei genitori non c’è ancora. I Ticcianesi hanno molte difficoltà soprattutto perché adiacente alla ex scuola esiste già da moltissimi anni l’edificio delle Acli dove tradizionalmente vengono creati degli eventi e non si sente in effetti la necessità di nuovi spazi ricreativi. Agli abitanti serviva una scuola, in realtà. L’attenzione dei cittadini perciò si è concentrata su altri possibili interventi da parte del Comune in un’area del territorio di Vico Equense da sempre abbandonata dalle istituzioni. E si attende che le promesse del geometra Iovine, dell’assessore De Simone e del Sindaco Cinque diventino realtà. Gli interventi del Comune dovrebbero interessare innanzitutto l’ampliamento delle stradine interne diventate ormai obsolete rispetto al transito quotidiano degli automezzi.
Nel frattempo e con il rammarico di tutti i Ticcianesi, l’ ex scuola elementare e materna versa in uno stato di vero abbandono e sta diventando fatiscente.
Molto diversa invece la situazione a Montechiaro, dove un gruppo di genitori si è attivato ed è riuscito a creare un’associazione. Nel mese di marzo è nata, infatti, l’AMI ( Associazione Montechiaro Insieme) che ha un proprio statuto, un Consiglio Direttivo e un Presidente. L’associazione che si autofinanzia è molto attiva e apre la scuola a occasioni pubbliche di vario genere che vanno dalla recente organizzazione della “Festa della Mamma”, fino alle gare culinarie. Partecipano tutti, genitori, bimbi e la comunità locale, e in qualche modo si fa rivivere l’ex scuola. Il consiglio direttivo si riunisce regolarmente e sta preparando un progetto da presentare alla Regione Campania per avere accesso ai Fondi Europei stanziati per questo tipo di iniziative.
Rimangono tuttavia delle preoccupazioni per i soci dell’AMI e per i cittadini di Montechiaro. L’edificio scolastico è infatti tuttora nell’elenco dei beni che il Comune ha messo in vendita e l’agognata concessione in comodato d’uso promessa dal Sindaco non è ancora arrivata. Inoltre, all’orizzonte rimane minacciosa l’ombra di un parcheggio interrato da fare proprio sotto la scuola e al quale pare che Gennaro Cinque non voglia assolutamente rinunciare.
Maria D’Ordia