“Stop killing Pompeii Ruins”: la protesta di Facebook per salvare gli Scavi di Pompei

Il Gazzettino Vesuviano ha preso molto a cuore la questione Scavi, non solo per l’attaccamento alla città in cui si trova la Redazione o per il radicamento sul territorio. Questi, infatti, sono fattori assolutamente marginali, se si pensa all’enorme patrimonio storico che dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. ha trasmesso a noi con tale bellezza, anche nella sua “incompletezza”. E la vera e propria “violenza” che gli Scavi di Pompei stanno subendo ultimamente con il finto restauro del Teatro Grande ci hanno spinto ad intraprendere altre iniziative, che vanno anche al di là del nostro mero compito informativo. È vero, molti media stanno snobbando i fatti, inondati da inutili quanto offensivi comunicati ufficiali della Sovrintendenza. Ma noi stiamo cercando di andare oltre. E la nascita del gruppo fan di Facebook “Stop killing Pompeii Ruins” è una delle nostre scelte per informare e per richiamare l’attenzione che merita lo scempio che sta avvenendo all’interno del sito archeologico tra i più famosi e visitati al mondo. Intorno al gruppo nasceranno iniziative concrete, volte al ripristino dei luoghi. Ma partiranno anche proposte, concrete o semplicemente provocatorie, per spiegare quanto di grave sta accadendo. Citando il Corriere della Sera, qui si tratta di uno scempio simile al disegno dei baffi sull’enigmatico sorriso della Gioconda. Ma senza disdegnare uno stadio al posto del Colosseo, oppure delle villette a schiera al posto delle domus romane. Ma c’è bisogno di coinvolgimento, di iniziative, di gente che voglia contrastare lo scempio. Dalle pagine del nostro giornale è partito il grido di protesta, che ora si è spostato sul web ma presto cercheremo di portare all’attenzione del maggior numero possibile di persone, anche al Maestro Muti, sempre con un solo motto: fermiamo lo scempio che sta avvenendo negli Scavi di Pompei!

Dario Sautto

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