“La nota di risposta della dirigenza della Juve Stabia spa al sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, lascia sconcertati per i toni e i contenuti”. È la posizione espressa dal consigliere comunale Giuseppe Mercatelli. “Anzitutto vorrei chiarire alcuni aspetti che, probabilmente, la dirigenza – nella fretta di consegnare alle agenzie di stampa una replica – non ha appieno metabolizzato. Il programma di gestione a cui è stato fatto riferimento non era certamente quello economico, ma quello sportivo. Credo che la città abbia diritto di sapere quali sono le prospettive della squadra, a maggior ragione dopo che sui quotidiani di questi giorni si sono letti nomi importanti per ingaggi altrettanto importanti. Dunque, i programmi sportivi c’erano: che fine hanno fatto ora? Perché soltanto in questo momento di difficoltà si scopre che l’attuale dirigenza non ha la forza economica per continuare la conduzione del club? Arrivati a questo punto, c’è il sospetto che la consegna delle chiavi della squadra all’Amministrazione comunale, che non ha alcun titolo per riceverle né per subentrare nella gestione del club, rappresenti il colpo di scena finale che con tanta cura era già stato organizzato fin dall’inizio”, ha aggiunto Mercatelli. “A proposito della posizione debitoria pregressa del club, invece, vorrei chiarire ancora che, all’atto dell’acquisto della società, tali debiti sono stati trasferiti all’attuale proprietà e dunque non si può certo fare riferimento alle passate gestioni e ai vecchi presidenti, ai quali – anzi – bisogna rivolgere ancora un caloroso ringraziamento per quanto hanno fatto per la Juve Stabia. Tirarli in ballo a proposito di debiti, è una caduta di stile che non ci aspettavamo da uomini di esperienza e di grande tatto come Manniello e Giglio, ai quali – anzi – ricordo che la posizione debitoria del club nei confronti del Comune è ulteriormente cresciuta anche sotto la loro gestione”. “Il sindaco Bobbio ha sollevato un problema reale, che riguarda l’impossibilità da parte dell’Amministrazione comunale di poter svolgere un ruolo che non sia di supporto istituzionale all’azione societaria della squadra della nostra città. Pretendere, come hanno ammesso gli stessi dirigenti, che il sindaco facesse da procacciatore di sponsor è oltre che irrituale anche sbagliato, perché mischierebbe i piani, sempre distinti e distanti, della politica e dello sport”. “Giunti a questo punto, meritano maggiore rispetto tutti i tifosi della Juve Stabia che, per un anno intero, hanno seguito la squadra in trasferta e tra le mura amiche. I tifosi sono un bene prezioso e vanno per questo tutelati e rispettati. Dal 1907 il calcio stabiese non aveva mai subito una simile mortificazione e chi lo dice è un serio sostenitore e primo tifoso della squadra che rappresenta la città di Castellammare di Stabia”.