“Contact-s”, la mostra allestita nella Scuola d’Arte Giorgio De Chirico di Torre Annunziata

“Contact-s”, luoghi dell’arte contemporanea, è il titolo della mostra allestita nella Scuola d’Arte Giorgio De Chirico di Torre Annunziata, esposizione che suona come celebrazione del passaggio di grado dell’Istituto a “Liceo Artistico”. La rassegna, curata dalla prof. Raffaella Barbato e coordinata dal Preside Felicio Izzo (un grande promotore di cultura per la vita oplontina), è organizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e di Visualcontainer, archivio multimediale milanese. L’evento dà un po’ l’idea di una scuola-laboratorio dalle grandi prospettive. In occasione del vernissage della rassegna, con un simposio sull’arte contemporanea, a cura dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sono stati chiariti scopi e configurazione dell’evento. Il prof. Franco Cipriano ha spiegato com’è nata l’idea di una esposizione del genere, illustrando il percorso della mostra. Un numeroso pubblico ha potuto visitare le tre sezioni della rassegna. “Aule sospette” è il primo momento della manifestazione in cui gli artisti hanno coinvolto con i filmati alcuni elementi delle aule scolastiche stesse. Nella sezione «Schermi Sensibili» vengono presi in considerazione lo sviluppo ed i progressi delle nuove esperienze di immagini in movimento, dal cinema d’arte fino alla video art (è la sezione in cui si sono cimentati con successo anche alcuni ex allievi torresi dell’Istituto quali Matteo Fraterno, Angelo Ricciardi e Ciro Vitale). Infine, la sezione «Giardini d’Enigmi», comprende strutture, sculture e dipinti creati dagli studenti, sotto la direzione dei docenti. Il Preside Izzo, soddisfatto del successo dell’iniziativa, ha ringraziato gli intervenuti. Alla fine, il prof. Gabriele Perretta, critico e storico dell’arte, docente dell’Accademia di Brera e dell’Università di Parigi, ha chiuso il seminario, sottolineando che “Contact-s” si propone di promuovere l’inserimento della scuola nel tessuto sociale del nostro territorio. La mostra chiuderà i battenti il 18 giugno.

Federico Orsini

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