“Consorzio di Bonifica dell’Agro Nocerino Sarnese: una storia di mala gestione e prevaricazione”

A seguito dell’assemblea pubblica tenutasi il giorno lunedì 7 giugno, in accordo con i comitati partecipanti dei territori coinvolti dalla mala gestione del Consorzio di Bonifica è stata indetta una conferenza stampa indirizzata a tutti gli organi di informazione per il giorno lunedì 14 giugno p.v. alle ore 12 presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Antonio Abate, per presentare il video inchiesta prodotto dall’Associazione Città Attiva di Sant’Antonio Abate. A seguire un dibattito tra i rappresentanti dei comitati.

Il problema che si vuole denunciare è che il rapporto del cittadino con l’ente consortile è, a dir poco, del tipo “cornuto e mazziato”. Questo perché da un lato i cittadini sono ancora oggi costretti a pagare al Consorzio un tributo annuale, mediante cartella esattoriale, dall’altro lato l’ente in questione non solo continua a non fare nulla per giustificare il tributo escusso al cittadino ma, addirittura impedisce allo stesso di esercitare i suoi sacrosanti diritti di rappresentanza, che dovrebbe poter esprimere mediante l’elezione degli organi di gestione. Inoltre l’ente opera da anni un’allegra e non trasparente gestione, con accumulo di personale e di costi, che puntualmente ricadono sulle bollette del cittadino. Il Consorzio nasce nel 1952, dall’accorpamento di quattro enti similari che insistono su territori contigui, e ha lo scopo di gestire e fare manutenzione dell’assetto idrogeologico del territorio di competenza. Territorio già risanato in epoca borbonica mediante importanti interventi di bonifica. Il consorzio comprende 62 mila ettari e 42 comuni. I consorziati sono quindi i proprietari che si costituiscono in associazione, eleggono democraticamente gli organi elettivi, con periodicità quinquennale esprimono una partecipazione diretta alla gestione e si assumono l’obbligo di contribuire alle spese occorrenti per garantire la salvaguardia del territorio.

Nel nostro caso, però, il consorzio ha due specifiche caratteristiche: non nasce dall’esigenza di bonificare un territorio, ma ha solo il compito di mantenere la struttura idraulica preesistente, realizzata dalla bonifica agraria borbonica del 1800. è inoltre anomalo nella gestione. Di fatto lo Stato prima, e la Regione Campania poi, hanno tollerato l’assoluta esclusione dalla gestione del consorzio dei proprietari, i quali per decenni hanno pagato una “tassa del Sarno” a fronte di non si sa cosa, e da sempre sono stati spogliati del loro diritto di partecipare alla gestione del Consorzio. Infatti, relativamente a quest’ultimo punto, in attesa che fossero costituti gli organi elettivi, la gestione inizia con un commissario dotato di poteri ordinari e straordinari. Tale attesa “purtroppo” dura circa un ventennio.

Città Attiva di Sant’Antonio Abate

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