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Pomigliano, continua la mobilitazione contro la privatizzazione dell’acqua con il W-Day al parco pubblico

Dopo la raccolta firme, ed il flash-mob tenutisi a piazza Primavera (Pomigliano) nelle settimane scorse, ancora un’altra iniziativa  contro la privatizzazione dell’acqua, questa volta con il W-Day, o meglio Water Day, che tradotto in italiano vuol dire giornata dell’acqua. L’iniziativa organizzata dal movimento Pomigliano 5 stelle, e che all’inizio doveva essere una semplice raccolta firme, si è poi trasformata in un concerto tenutosi al parco pubblico Giovanni Paolo II di Pomigliano d’Arco,. Il concerto iniziato sabato mattina alle ore 11 è andato avanti tutto il giorno fino alle ore 20. La musica si è alternata con gli interventi del padre missionario Alex  Zanotelli (foto) e della responsabile del Comitato acqua pubblica di Napoli Consiglia Salvo. Proprio il padre missionario Zanotelli, ha rivendicato la sua contrarietà alla privatizzazione dell’acqua, dichiarando in proposito “che il più delle volte l’acqua che sprechiamo per usi banali è potabile”, ed ha messo all’attenzione di tutti l’obiettivo di sensibilizzare la pubblica opinione e gli enti gestori ad un consumo critico che tenga conto anche della possibilità di utilizzare l’acqua piovana per finalità agricole. Il padre colombiano ha quindi poi messo in evidenza l’importanza della battaglia contro le grandi multinazionali, che sarebbero le uniche ad avere un profitto dalla privatizzazione dell’acqua, ed ha concluso rivolgendo a tutti un invito ad andare al voto per questo referendum, in modo da vincere la battaglia. L’intervento di Consiglia Salvo del Comitato per l’acqua pubblica di Napoli, ha invece incentrato il suo intervento sul valore fondamentale dell’acqua e su un consumo critico di questa. Intanto sta proseguendo la raccolta firme e gli organizzatori fanno sapere che in tutta Italia si è arrivati alle 900.000 firme raccolte, mentre a Pomigliano d’Arco il numero di firme che ci si era prefissati di raggiungere è stato addirittura triplicato, ora la parola passa agli elettori che dovranno esprimersi con il referendum.

Massimo Venturi

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