Lo spaccio di droga accomuna nuovamente due piccole ma “fiorenti” realtà come quelle di Boscoreale e Sant’Antonio Abate. La scorsa notte, i carabinieri della stazione abatese hanno arrestato due boschesi, a Boscoreale, per spaccio di marijuana. In manette sono finiti Francesco Palmieri e Aniello Casilli, entrambi 30enni, sorpresi a bordo di una Alfa 147 in possesso di 10 grammi di “erba”. I militari dell’arma stanno ancora conducendo indagini nell’ambito dell’operazione “Vesuvio”, quella che poche settimane fa ha portato all’arresto di 20 persone tra Boscoreale, Sant’Antonio Abate e Castellammare di Stabia, tre città che sembrano legate a doppio filo sul fronte dello spaccio di cocaina: piccoli nuclei familiari, impegnati nella medesima attività illegale, che con le medesime modalità e gli stessi fornitori, acquistavano e vendevano polvere bianca a giovanissimi, professionisti e insospettabili tossicodipendenti. Agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia stanno ancora tenendo sotto controllo l’asse che lega soprattutto la realtà boschese a quella abatese, visto che Castellammare, in un certo senso, gode di una sua “autonomia”, con piazze del spaccio non più organizzate come un tempo, ma ancora molto attive. Gli ultimi due arresti a Boscoreale potrebbero essere proprio collegati a quel circuito dello spaccio che poco alla volta sembra venire fuori, soprattutto dopo l’operazione “Vesuvio”.