Il Comune di Gragnano rischia il dissesto, e per evitare la bancarotta mette in vendita le sue proprietà. Ieri mattina, il consiglio comunale ha votato la vendita di terreni e appartamenti, unica soluzione per l’approvazione del Bilancio. La scorsa settimana, infatti, sull’ente comunale gragnanese era arrivata l’ultima “mazzata”, direttamente dagli anni ’80. La quinta sezione del Consiglio di Stato, infatti, ha emesso la sentenza sul ricorso presentato dalla commissione di liquidazione del Comune nei confronti della Waste Italia, società che ha incorporato la Saspi spa, ditta che negli anni ’80 gestiva lo smaltimento rifiuti proprio a Gragnano. La Saspi aveva vinto l’appalto per il servizio quando era sindaco Franco Zagaroli, ora all’opposizione dopo una lunga assenza dalla scena politica: i debiti, però, subentrano nella successiva gestione amministrativa, quella del sindaco Antonio Di Massa. «Però non è da accusare nessuno per questa situazione – commenta Zagaroli – perché prima la gestione rifiuti poteva costare 50 milioni di lire. Poi, la ditta è andata avanti con proroghe, che in realtà nessun consigliere comunale discusse in quelle occasioni. Se poi arriviamo ai giorni d’oggi, ci sono altri costi». «Partiremo dalla vendita di alcuni terreni che si trovano in periferia – spiega il sindaco Annarita Patriarca – e poi passeremo ad alcuni immobili, come ad esempio degli appartamenti». Tra questi dovrebbero esserci alcune case di via Quarantola. Durante la seduta consiliare, l’opposizione, che vede proprio Zagaroli tra i protagonisti, ha preferito astenersi dalla votazione del provvedimento. «Siamo d’accordo con l’alienazione del patrimonio comunale – spiega la scelta Zagaroli – ma fino a un certo punto. Finché si parla di vendere dei terreni improduttivi siamo con la maggioranza. Ma quando andiamo ad intaccare appartamenti che da quasi 30 anni sono affidati ai terremotati, sorgono i problemi». Per risolvere il problema, l’amministrazione comunale gragnanese ha deciso di nominare una nuova commissione che possa valutare l’entità dei debiti dell’ente che, secondo una stima sommaria, non si allontanerebbero molto dai 3 milioni di euro. «Prima di partire con la vendita dei nostri patrimoni – afferma Annarita Patriarca – dobbiamo quantificare i nostri debiti, e per farlo servirà una Commissione. Facile che ci siano altri contenziosi aperti, e dobbiamo stare attenti da questo punto di vista, altrimenti rischiamo nuovamente come in questo caso. Purtroppo paghiamo gli errori commessi dalla precedente commissione di liquidazione, che decise di escludere questo debito dalle masse passive del Comune». Nei prossimi giorni, quasi sicuramente il Comune incontrerà la Waste Italia per discutere le modalità di pagamento e la somma che la società dovrà percepire. Il rischio, serio, è quello di uno squilibrio di cassa, preludio ad un dissesto che il Comune di Gragnano vuole a tutti i costi evitare.