Lo scempio degli Scavi sotto osservazione

L’indignazione del popolo del web continua a tenere gli occhi puntati sullo scempio del Teatro Grande. Dal gruppo Facebook “Stop killin Pompeii Ruins” rimbalzano le notizie e i link pubblicati su blog e forum fanno riecheggiare la parola “scempio” collegata proprio agli Scavi di Pompei. Dal nord al sud, dall’Italia all’America, centinaia di persone restano esterrefatte davanti al finto restauro effettuato all’interno del sito archeologico più famoso del mondo. Noi de Il Gazzettino Vesuviano stiamo cercando di raccontare quanto è accaduto al “nuovo” Teatro Grande, sfigurato dal tufo e da un palcoscenico che, sicuramente ha ospitato ed ospiterà grandi concerti e spettacoli, ma che comunque non aveva bisogno di un ritocco così profondo. Giovedì scorso, in occasione della grande inaugurazione firmata dal Maestro Riccardo Muti, abbiamo effettuato una distribuzione straordinaria di giornali all’ingresso degli Scavi: con un migliaio di copie abbiamo cercato di informare sui fatti automobilisti e spettatori del concerto. Qualche ora più tardi, venerdì, il clamore sui lavori di “restauro” al Teatro Grande degli Scavi di Pompei ha finalmente avuto i primi risultati. In mattinata, infatti, è arrivata l’ispezione voluta dal Ministro Sandro Bondi, il quale ha mandato due dei suoi uomini di fiducia per controllare il risultato dei lavori al Teatro Grande. Gli ispettori, su tutti l’architetto Roberto Cecchi, Segretario Generale del Ministero per i beni e le attività culturali, e Andrea Carandini, presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, venerdì mattina hanno effettuato un giro all’interno degli Scavi di Pompei. Obiettivo principale è stato il controllo del “nuovo” Teatro Grande, restaurato con l’esborso di circa 5,5 milioni di euro, con l’utilizzo di materiali moderni. Proprio Cecchi, intervistato un paio di giorni dopo da una trasmissione di RaiTre, ha parlato dei “grandi restauri” effettuati in tutta Italia, dagli Uffizi di Firenze a Palazzo Reale di Napoli, parlando anche dei progetti futuri che riguardano il Colosseo. Non una parola sugli Scavi di Pompei: dimenticanza o semplicemente quei lavori non vengono considerati come restauro? Sarà. Intanto, diverse Procure stanno acquisendo documentazioni e conducendo piccole e grandi inchieste, che si intrecciano con “quei” lavori al Teatro Grande. Se da qualche giorno non se ne parla più, non significa che la storia sia finita.

Dario Sautto

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