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Castellammare: nuove regole per i cani. Obbligo di paletta e divieto di lasciare avanzi di cibo in strada

Obbligo di paletta e sacchetto biodegradabile per i possessori di cani e divieto di sporcare il marciapiedi con avanzi di cibo destinati alla nutrizione degli animali sia domestici che randagi: sono le disposizioni contenute nell’ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, su proposta dell’assessore all’Igiene e Sanità, Giovanni de Angelis, a seguito di apposita conferenza dei servizi istruttoria cui hanno partecipato la polizia municipale, le forze dell’ordine locali e il servizio sanitario dell’Asl Na3 Sud.

“Il riesame della regolamentazione in materia”, ha dichiarato l’assessore de Angelis, “si è reso necessario per vietare l’imbrattamento di suolo pubblico con escrementi di animali, soprattutto lungo le aree pedonali di Castellammare. Occorre uno sforzo comune, diretto alla promozione di una coscienza igienico-sanitaria a tutela e garanzia dell’intera cittadinanza e del decoro della nostra città ed è per questo che l’Amministrazione comunale confida nel buonsenso e nella massima collaborazione da parte di tutti”.

La mancata osservanza dell’ordinanza sindacale sarà punita, da parte della polizia municipale, con una sanzione pecuniaria amministrativa di 50 euro.

“Si tratta dell’intervento inaugurale di una serie di provvedimenti che saranno adottati per creare un clima di normalità, al cui interno saranno successivamente percorse le legittime strade per l’avvio di seri e incisivi programmi per la cura e la protezione degli animali. L’Amministrazione, infatti, si è prontamente attivata, nelle sedi competenti, anche per porre rimedio ai tragici episodi verificatisi in alcune aree di Castellammare che hanno visto come vittime i cani randagi”, ha aggiunto de Angelis.

Il sindaco Luigi Bobbio ha invece rimarcato l’impegno dell’Amministrazione comunale per “attivare i necessari percorsi amministrativi per la realizzazione di una idonea struttura di ricovero per animali randagi, interrompendo così l’erogazione, per dispendiosi canoni di mantenimento, a favore di strutture che si trovano in aree diverse da Castellammare di Stabia”.

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