Qualcuno ha sicuramente storto il naso, quando ha letto il nome di Giuseppe Tortora accostato a quello di Claudio D’Alessio e dei nuovi ingressi nella Giunta pompeiana. Eppure, tutto ha un senso politico. È vero, Tortora appena un anno fa si è candidato a sindaco in contrapposizione a D’Alessio. Ma adesso è entrato in maggioranza. E a spiegare la sua posizione è proprio il neo assessore Tortora: «Voglio precisare che il mio ingresso nell’esecutivo è frutto di una lunga trattativa condotta dai vertici provinciali e regionali dell’Udc, e non dal sottoscritto». Infatti, negli ultimi mesi, c’erano stati chiari segnali che portavano il sindaco D’Alessio dal Pd verso l’Unione di Centro, come la dichiarazione di voto per Sommese e non per un rappresentante democratico alle ultime regionali. E questo passaggio, ufficializzato alcune settimane fa, sarebbe avvenuto solo a determinate condizioni: l’azzeramento della Giunta e l’ufficializzazione del proprio passaggio anche nel prossimo consiglio comunale del 2 luglio. Durante gli incontri tra Claudio D’Alessio, il Commissario Provinciale Udc Ciro Alfano e la responsabile cittadina del partito Giulia Cerchia, ci sono stati i primi approcci partenopei, prima del vero e proprio incontro avvenuto a Pompei, anche alla presenza di Tortora e dell’altro consigliere del partito di Casini, Smaldone. In quella occasione, Alfano ha posto altre condizioni: uno tra Tortora e la Cerchia sarebbero entrati in Giunta, in rappresentanza del partito “storico”, poiché l’intenzione era quella di rendere il partito “unico” a Pompei. Insomma, se la maggioranza entrava nell’Udc, l’Unione di Centro ha posto condizioni importanti che D’Alessio ha rispettato in toto. Tortora è entrato in Giunta, “scegliendosi” alcune deleghe specifiche «che vanno interpretate sempre in una visione di continuità delle linee programmatiche portate avanti durante la campagna elettorale e durante il periodo trascorso in opposizione». Sport, Fondazioni, Parcheggi, Attività Produttive, Rapporti con gli Enti e Urbanistica sono le deleghe di Tortora, tutte con motivazioni specifiche e “tolte” a D’Alessio, che ha tenuto per sé il Personale.
«Da opposizione – aggiunge Tortora – grazie ai nostri emendamenti siamo riusciti ad avere più fondi per lo sport, mentre da tempo stiamo lavorando alla costituzione di una Fondazione Città di Pompei. Sui parcheggi, vogliamo ritrattare alcuni punti della stipula con la società che li gestisce, e tra le nostre priorità c’è la questione Aticarta. Tenendo d’occhio i rapporti con Provincia, Regione, Soprintendenza e Chiesa».
Ma la scelta di Giuseppe Tortora ha scatenato detrattori e mugugni, ai quali il neo assessore risponde: «Politicamente io sono rimasto lì dove mi trovo da 2 anni. Da parte mia non c’è stato nessun cambio di casacca, né si tratta di qualcosa di programmato. Sarebbe stato più comodo restare nel “mucchio” di una maggioranza larga nella quale sarebbe stato semplice sia amministrare che stare all’opposizione. Mi sono messo in discussione, in gioco anche per un mio futuro politico. Di certo non farò l’assessore per occupare una poltrona, ma per dare continuità amministrativa alle linee programmatiche dell’Udc, dando visibilità al partito in giunta».Intanto, al posto di Tortora, in Consiglio entrerà Raffaele De Gennaro (Alternativa Pompeiana). «È chiaro che resterà indipendente – è il pensiero di Tortora – perché fa parte di una civica che non è legata a nessun partito specifico. Al di là della sua specifica collocazione partitica e personale, e vista la battaglia portata avanti con il suo gruppo, io mi auspico e credo che lui possa collaborare in maniera fattiva, da amministratore, per la risoluzione del problema Aticarta».
Dario Sautto