La conferenza stampa del Pd fornisce il riscontro che il consenso del Pdl e del centrodestra salernitani crescono non soltanto nella classe dirigente, ma nella società civile. L’iniziativa intempestiva, incongrua e sgangherata di quel che resta del Pd avrebbe dovuto, probabilmente, arginare l’apocalittica frana di consensi che, nel Salernitano, per dimensioni e profondità, non ha confronti dal dopoguerra ad oggi. Invece, il vuoto ideologico, le falsità plateali e la violazione del principio di verità che hanno sostenuto l’iniziativa si sono trasformati in un boomerang che si è abbattuto sul volto deturpato di un soggetto politico già allo stremo delle forze. Il dato non ci lascia tranquilli, perché il grande schieramento nato intorno al Pdl avrebbe meritato una possibilità di interlocuzione e di confronto con un maturo avversario politico. Dobbiamo invece prendere atto che, nel Salernitano, la luminosa tradizione politica degli Amendola e dei Petrone, dopo l’ipertrofia narcisistica del deluchismo estetizzante, declina ormai nella vacuità dell’incontinenza verbale, nell’offesa alla verità, nel tentativo di dileggio, nel contrabbando ideologico. Gli attacchi sferrati dagli eredi del neocesarismo progressista confermano l’inarrestabile crepuscolo dei democratici, che offende non il Pdl ma proprio quel popolo onesto e democratico che ancora recentemente ha votato per il centrosinistra, sicuro di affidare un mandato di civiltà agli eredi di una rilevante tradizione civile. Cosa dire, oltre alla manifestazione di sgomento, della palude in cui agonizza la politica della defunta sinistra? Che siamo disponibili, nell’interesse della dialettica democratica e della politica in generale, a mettere la nostra area a disposizione di quanti, a sinistra come nel soffocato mondo cattolico, intendano continuare a partecipare. La nostra cultura di insegna che la cura per i mali della democrazia è una soltanto: più democrazia. E quest’onere, per il livello al quale sono scaduti i nostri avversari, ricade ormai palesemente soltanto sulle nostre spalle.