Ad Ottaviano per parlare di Politica e Legalità. Henry Woodcock e Marco Travaglio, mattatori assoluti del dibattito organizzato dalla associazione PJO lo scorso 25 giugno presso il chiostro della casa comunale di Ottaviano. Grande concorso di pubblico per l’evento forse più atteso dalla comunità ottavianese, per il calibro degli ospiti. Si comincia con il saluto del giovane presidente Aniello Ammirati, che ringrazia tutti gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa e l’amministrazione comunale per non essere mai stata sorda alle richieste dell’associazione. «Noi siamo dei ragazzi, ed il nostro messaggio è diretto principalmente verso i giovani. Noi vogliamo che il nostro messaggio non sia né di destra né di sinistra, non vogliamo essere etichettati. Il nostro è un messaggio di civiltà, di cultura. Solo con la cultura cresce la nostra civiltà». Poi la presentazione degli ospiti. Henry Woodcock, fortemente voluto perché è un esempio di legalità. Il ruolo che svolge, da PM, lo svolge in maniera ferma. Ha condotto importanti inchieste, e le ha condotte con persone che hanno notevole influenza sulla nostra società e le ha condotte sempre nella trasparenza e nel rispetto delle regole. Marco Travaglio è uno dei pochi che scrive senza dar conto a nessuno, dà conto solo alla sua coscienza, facendo bene o meno. Bisogna giudicare, e per giudicare bisogna leggere. Non bisogna parlare con le parole degli altri, non bisogna dire quello che dicono gli altri, non bisogna parlare con le imposizioni che ci vengono da tv e da altri media. «Noi ragazzi – prosegue Ammirati – dobbiamo pensare con la nostra testa, e per parlare e per pensare con la nostra testa bisogna leggere ed informarci. Non bisogna dire ciò che ci impongono gli schieramenti che non ci appartengono, basati su ideologie che non abbiamo vissuto. Noi dobbiamo andare oltre, siamo il futuro e dobbiamo guardare alla politica, ma non con gli occhi del passato. Non dobbiamo percorrere gli stessi errori dobbiamo fare qualcosa di nuovo e cercare di guardare avanti e cambiare». L’incontro con il celebre giornalista è stata l’occasione per presentare il suo ultimo lavoro “Ad Personam” e per toccare i temi caldi dell’attualità politica italiana. L’attenzione dell’autore nel presentare il suo nuovo libro si è concentrata sui danni che le leggi ad personam hanno causato e stanno tuttora causando al nostro Stato: in primo luogo alla democrazia e alla Costituzione, private della loro autorità giuridica e partecipativa; in secondo luogo, anche se in modo meno evidente, alla ricchezza economica del cittadino, danneggiato dalla continua assenza del Governo sulle stringenti problematiche del lavoro causate dalla crisi. L’analisi degli ultimi anni del governo Berlusconi mostra, secondo il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, un totale fallimento nella gestione dei problemi reali del paese, a vantaggio degli interessi personali di pochi singoli. Il danno maggiore risulta essere quindi materiale ancor prima che morale o di principio: il perseguimento del proprio tornaconto ha fatto sì che il Parlamento non si occupasse della gente come la situazione globale, assai critica, richiederebbe. In questo quadro si collocano le ultime mosse del Governo ben illustrate da Travaglio nel corso del suo intervento.
Pasquale Annunziata