Ogni tanto il dibattito istituzionale a Boscotrecase riesce a coinvolgere con qualche nota di colore ridestando tutti (addetti all’informazione in primis) dalla paralisi cronica determinata da un’azione politico-amministrativa per lo più svolta sottotraccia.
Nel consiglio comunale del 30 giugno con all’ordine del giorno la votazione per approvare il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 il coup de théatre, che ha catturato l’attenzione di una sala vuota (alle dieci di mattina di solito i più cercano di sudarsi il salario!), è stato il voto negativo espresso dal Presidente del Consiglio, nonché componente di maggioranza, Francesco Sorrentino. Esplicitare un disaccordo sul provvedimento economico più importante per la gestione dell’Ente lascia intendere, in modo chiaro, una lontananza insanabile del Presidente dalle scelte politiche dell’amministrazione Borrelli.
Questo episodio, che sicuramente nei prossimi giorni potrà esser meglio indagato in quanto a motivazioni e scelte strategiche, sicuramente farà traballare gli equilibri interni all’attuale maggioranza. Fermo restando che parliamo di incrinature irrilevanti ai fini di un passaggio di fase (che dovrebbe caratterizzarsi essenzialmente in nuova progettualità e nuove metodologie di governo del territorio) tanto necessario quanto ipotizzabile soltanto in virtù di un cambiamento profondo della “composizione organica” della classe dirigente locale.
Riprendendo il filo della questione bilancio, l’attacco dell’opposizione si è fatto sentire soprattutto per la presenza, tra le entrate, di 100.000 euro che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) esser elargiti dal Governo come ristoro-riconoscimento per l’apertura della discarica SARI. “E’ assurdo che l’amministrazione abbia pensato di pareggiare il bilancio utilizzando una voce che definire aleatoria è un eufemismo. Ma la cosa ancor più grave è che tale scelta è in contraddizione con la linea tenuta sin ora dalla politica locale. Se il sindaco è stato ed è contrario alla discarica del Vesuvio, non si capisce come possa pensare di accettare dei soldi come compensazione per un disastro ambientale che coinvolge l’intera comunità”. Queste le parole scandite dai banchi della minoranza dal consigliere PD, Catello Pane.
L’altra vicenda spinosa, relativa ancora al piano economico, sollevata dai consiglieri della minoranza ha riguardato la riduzione dell’aliquota TARSU prevista soltanto per la categoria dei ristoratori e degli albergatori. Dopo gli aumenti indiscriminati dell’anno scorso, il governo cittadino ha ritenuto indispensabile effettuare uno sconto del 28% ad una parte della società boschese. Eppure c’erano i margini per limare al ribasso anche le altre aliquote, in modo proporzionale e generalizzato. A cominciare dalla tassa che grava pesantemente su famiglie e cittadini, i più colpiti da una crisi economica di sistema terrificante.
Il consiglio si è avviato verso la conclusione proponendo l’immancabile approvazione dei debiti fuori bilancio (questa volta erano ventiquattro, un’enormità), una voce di spesa che incide non poco sulle esangui casse comunali.
Vincenzo Iandolo