Nonostante i proclami e le promesse degli ultimi tempi in merito alla non apertura della discarica all’interno della cava Vitiello (comunque non ancora concretizzatesi in provvedimenti di tipo normativo), i cittadini del comprensorio vesuviano non sembrano affatto tranquillizzati dai toni rassicuranti che arrivano da più livelli della politica. Effettivamente non è difficile capire le loro ragioni: con l’arrivo dell’estate e l’innalzarsi della temperatura, l’aria è diventata irrespirabile e come se non bastasse la discarica ex SARI, stando ai piani del neo assessore all’ambiente Romano, deve vedere la sua vita prolungata quanto più è possibile. A ciò si aggiunge che a seguito delle cariche del 4 giugno sono state effettuate alcune perquisizioni domiciliari durante le quali non è stato ritrovato alcunché. Per questi motivi, martedì scorso, la popolazione è scesa in strada numerosa per una manifestazione organizzata dal Movimento Difesa del Territorio – Area Vesuviana. Un corteo di alcune centinaia di persone ha raggiunto la rotonda di via Panoramica, intonando cori ambientalisti e contro la repressione e slogan che invitavano i cittadini a scendere in strada e prender parte alla protesta. Le parole d’ordine, quelle di sempre: “Contro discariche ed inceneritori, contro la repressione, per il trattamento meccanico biologico a freddo dei rifiuti, per le dimissioni immediate del presidente dell’ente parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto, per un nuovo piano rifiuti concordato con le comunità locali, per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta, per riciclo, riuso e compostaccio, per un piano di bonifica straordinario delle aree inquinate”.
Giacomo Acunzo