Un comune in movimento. Un movimento progettuale e uno concretamente tangibile con tanti lavori per ridare un nuovo volto alla casa comunale. Questa l’impressione che si riceve facendo visita al sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio. Al centro di tante polemiche a causa del problema discarica, il primo cittadino della terra del fuoco vesuviano, dopo aver dichiarato in più occasioni di essere per primo fortemente contro l’ulteriore apertura di un altro sfregio al vulcano, si sta attivando, coadiuvato da tutto il suo staff per ridare vigore a tutti quei progetti stroncati lo scorso anno per quella che lo stesso Auricchio chiama “congiura di palazzo”.
«Abbiamo dato immediata precedenza a quegli interventi che sono stati cardine della campagna elettorale. Avevamo promesso un pronto intervento per le scuole cittadine e manteniamo l’impegno preso. Per l’inizio delle attività didattiche a settembre, i nostri giovani cittadini e i docenti ritroveranno delle scuole più funzionali grazie ad interventi pianificati e già coperti finanziariamente.
Il nostro principale obiettivo, in effetti, è quello di continuare la “missione” che stavamo sentendo come imprescindibile dal nostro modo di fare politica sino allo scorso anno: ridare una speranza al nostro paese».
Oltre alla scuola, l’amministrazione terzignese mostra grande attenzione per il sociale e soprattutto, ancora una vola, per i giovani con la riqualificazione dell’antico mattatoio che sarà trasformato in una “città per i bambini”, in punto di socializzazione, con sala congressi, biblioteca, mediateca, il tutto già coperto finanziariamente per 1milione e 632mila euro. Nei progetti della giunta Auricchio anche la riqualificazione ed il potenziamento della pubblica illuminazione.
Per quanto riguarda il nuovo Piano Urbanistico Comunale, giunto il parere favorevole della soprintendenza, manca solo l’ultimo passaggio in Provincia e sarà un altro obiettivo finalmente centrato. Un obiettivo perseguito già prima della sfiducia e che andrà a completarsi nei prossimi mesi, tenendo prresente che lo strumento urbanistico, che certamente porterà una ventata di immolazione e di crescita per il paese vesuviano, era atteso da circa cinquanta anni.
«Devo ringraziare – ha aggiunto Auricchio – la squadra di giovani che compongono l’esecutivo. Un gruppo di persone che amano il loro paese e che vogliono cambiare il volto della vecchia Terzigno riconsegnandola ai nostri concittadini con un nuovo dinamismo; una città che diventerà più moderna, più vivibile, più funzionale, ma senza dimenticare le tradizioni, la storia e la millenaria cultura che ci contraddistingue».
Tra le tantissime attività che stanno ripartendo sotto l’impulso della rinnovata amministrazione di centrodestra un primissimo piano è riservato alla raccolta differenziata. «Quando coloro che non amano Terzigno fecero cadere l’amministrazione lo scorso anno – ha continuato il sindaco – avevamo avviato una proficua campagna di raccolta differenziata che chi faceva attestare intorno al 60%. Successivamente, con la gestione prefettizia, purtroppo, si è dovuto prendere atto che i dati erano scesi a circa il 20%. Oggi ci siamo rimboccati le maniche e dopo aver ripulito lo scempio fatto nelle campagne limitrofi stiamo ripartendo con nuovo slancio, con una nuova campagna di sensibilizzazione, con l’abolizione delle campane per il vetro ed il metallo e con una raccolta porta a porta capillare e completa».
Il primo cittadino di Terzigno, in conclusione, ha ribadito il suo impegno contro l’apertura di Cava Vitiello, impegno confermato dal duro attacco che lo stesso Auricchio ha portato Bertolaso sulla stampa nazionale.
«E’ stata la delibera di Terzigno a bloccare tutto. Il problema esiste e va affrontato. A mio parere il comune più penalizzato dai disagi che la SARI sta portando al territorio è Boscotrecase al quale sarebbe giusto riconoscere una compensazione. Con il nuovo provvedimento che non prevede più lo smaltimento dei rifiuti umidi nella nostra discarica il problema più sentito dai cittadini della zona, quello della puzza, andrà sicuramente a scemare. In seguito bisognerà continuare a lavorare affinchè il nostro territorio non sia ingannato con i proclami, con un Parco Nazionale menomato e ingiuriato dallo scandalo delle discariche».
Gennaro Cirillo