Condannata ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa, poiché non sussiste il dolo. È accaduto ad una donna di 52 anni, nativa di Castellammare di Stabia ma da anni residente a Sorrento, dove vive e lavorava. E la condanna che ha subito è legata proprio al suo lavoro. Da una decina di anni era convinta di essere la dipendente di una ditta di pulizie, invece due anni fa, con il fallimento dell’azienda, si è trovata tra i tre soci della stessa. «Quando ha firmato il contratto – spiega il suo avvocato, Luigi Alfano – la mia assistita è stata inserita inconsapevolmente tra i soci della ditta, ricoprendo il classico ruolo della “testa di legno”, senza sapere neanche che suo marito era dipendente della stessa ditta». Una storia particolare che i giudici del tribunale di Torre Annunziata hanno accettato in parte in primo grado, condannando per bancarotta fraudolenta la donna ad 8 mesi di reclusione con pena sospesa, mentre gli altri due soci a 4 anni. «Sono state riconosciute in parte le nostre istanze – aggiunge l’avvocato Alfano – anche se vogliamo andare fino in fondo a questa storia e dimostrare che la mia assistita era stata raggirata». La 52enne si è affidata allo sportello gratuito dell’avvocato Alfano che ha sede proprio a Sorrento, dove la donna vive e dove, fino a due anni fa, lavorava presso un noto albergo proprio per la ditta di pulizie che è fallita.