Scafati: Luigi Vollaro, disegni e sculture

Giovedì 8 luglio 2010, ore 19,30, inaugurazione dell’opera  “Il grande fiore”  e della mostra di disegni e piccole sculture dell’artista Luigi Vollaro.

…”Il progetto d’intervento si è dovuto porre in rapporto ad una dimensione urbana più caratterizzata che si prospetta di esercizio consumistico e di allettata socializzazione, ove la scultura risponde sia al suo essere un corpo a vocazione poetica – l’artista riesce a trasferire la liricità di una gemma prossima a sbocciare – a farsi segnale di una memoria collettiva legara alla terra, sia di segnale urbano, di forma dell’immaginario che interagisce con il presente.”….

Massimo Bignardi, testo in catalogo.

“L’impegno di un’amministrazione verso un’azione costante e qualificata di promozione della cultura, deve orientarsi verso le giovanissime generazione al fine di consegnare loro pezzi della nostra contemporaneità. Desidero esprimere un sentito ringraziamento al maestro Luigi Vollaro per aver consentito di allestire questa mostra con opere provenienti dalla sua collezione privata e per aver contribuito ad arricchire il nostro patrimonio culturale.

Pasquale Aliberti ( Sindaco di Scafati)

“La magia della mostra di Luigi Vollaro, scultore oramai da decenni affermato sulla scena artistica nazionale, si propone come attraversamento di linguaggi e al tempo stesso di confronto con le materie.  L’artista, infatti, attinge  dal fertile patrimonio della nostra terra , la terracotta, il piombo, il rame, materie prime dell’artigianato tipico dell’area vesuviana e della valle dell’Irno. Vollaro dimostra, attraverso le sue opere, di tessere un rapporto privilegiato con la cultura del proprio territorio”.

Antonio Fogliame (Presidente Istituzione Scafati Solidale)

La mostra resterà aperta fino al  30 novembre.

LUIGI VOLLARO, (Scafati, 1949). Diplomatosi in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Umberto Mastroianni e di Augusto Perez, comincia ad esporre giovanissimo nel 1966 nella Mostra a tre, tenutasi presso il Circolo Universitario di Scafati. Negli anni della formazione sperimenta materie quali il gesso e il legno. Del 1972 è la partecipazione alla VII Rassegna d’arte del Mezzogiorno, tenutasi al Museo di Villa Pignatelli di Napoli, mentre un anno dopo tiene la prima personale, ospitata dal Centro Arte Incontri di Nola, occasione nella quale espone alcune opere in cartapesta. Del 1979 è l’esordio all’estero, con la presenza ad Exibition Images, organizzata a Great Yarmouth in Gran Bretagna. Dell’inizio degli anni Ottanta sono due personali: la prima al Centro Sud Arte di Scafati e la seconda al Centro Zero di Angri e sarà  fra gli artisti selezionati per la I Biennale Internazionale di Grafica, allestita al Museo Civico di Riva del Garda. Qualche anno più tardi è a Helsinki nella rassegna Weapons of Art, organizzata dalla Vanaham Gallery, nonché a Salerno, nel 1983, ove espone alla Galleria Etruria alcune incisioni tratte dal ciclo Macchineacchiappanuvole. Sempre nello stesso anno è  presente alla mostra Materia di Scultura, promossa dalla  Galleria  Arte come Arte di Napoli. Le prime esperienze in terracotta sono della fine degli anni Settanta, materia che segnerà la sua esperienza per quasi un decennio. A seguire nel 1985 è dapprima alla Expo Arte di Bari e successivamente alla collettiva Pastello Oleoso, organizzata dalla Galleria il Campo di Cava de’ Tirreni. Faranno seguito le personali tenute, la prima a Torino allo Studio Caruso, la seconda al  Centro di Sarro di Roma; più tardi sarà invitato a Nebeneben, rassegna organizzata a  Monaco di Baviera. Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale d’Arte di Roma, anno nel quale con Angelo Casciello, Franco Cipriano, Luigi Pagano e Gerardo Vangone, darà vita all’esperienza dell’Officina di Scafati. Nel settembre del 1987 è a Torino ove espone nella rassegna UCRONIA.

Nel 1989 tiene una personale a Palazzo di San Galgano promossa dall’Università degli Studi di Siena. A cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta l’argilla lascia lo spazio al piombo, cambiamento che coincide oltretutto con l’apertura del nuovo atelier al centro di Scafati. Numerose le mostre personali promosse in questo periodo, nelle quali a fianco alle terrecotte trovano posto i piombi: nel 1990 è all’Istituto Grenoble di Napoli, mentre l’anno seguente è allo Spazio Temporaneo di Milano, nonché all’Abazia di Realvalle di Scafati. Del 1997 è la personale allo Spazio Temporaneo a Milano, ove espone i piombi, mentre del 1998 la grande antologica promossa ed organizzata dalla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Scafati. Nel 1999 gli viene assegnato il  Premio internazionale di scultura Costantino Nivola. Nel 2004 è invitato dapprima ad Agliè alla rassegna Scultura Internazionale, nonché al FRAC-Baronissi a Corpi & Materie. Aspetti della scultura in Campania negli ultimi vent’anni. Dai primi anni del Duemila entra in scena, tra le materie usate dall’artista, il rame: nel 2007 una sua grande scultura in rame è acquisita nella collezione del Museo Arte Ambientale di Giffoni Sei Casali e collocata nella piazza del casale Sieti; dello stesso anno è l’invito dall’Università Cattolica di Milano ad esporre nella rassegna Arte e spiritualità nel chiostro. Nel 2009 tiene una importante personale  al FRAC di Baronissi.

Vive a Scafati.

Catalogo: Edizioni Quaderni d’Arte Scafati/ Monografie

Luigi Vollaro. Un Fiore nel Cuore della Plaza, testo critico di Massimo Bignardi,  con un‘intervista all’artista di Marcella Ferro, apparati biografici e bibliografici curati da Marcella Ferro. Edizioni Quaderni d’Arte Scafati; pp. 32,  illustrazioni a colori e  b/n.

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