«Il pedaggio autostradale sull’A3 avverrà con pagamento differenziato a seconda delle tratte, a partire dal mese di ottobre». Ne dà notizia l’Assessore provinciale, Adriano Bellacosa, che ha ricevuto la comunicazione dal Presidente della Provincia di Salerno, On. Edmondo Cirielli, rassicurato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, sulla questione del pedaggio autostradale sull’A3. Già da tempo il Presidente Cirielli aveva sollecitato il Ministero e fatto richiesta formale con nota scritta al Presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, sulla questione che ha sollevato riunioni di protesta nel salernitano, tese a rivedere tutta la vicenda degli aumenti e dell’introduzione del pedaggio sui tratti attualmente liberi dal pagamento. «Le rassicurazioni del Ministro Matteoli, -continua Bellacosa- sono un tangibile segnale di riconoscimento alla comunità salernitana ed alla questione che ha visto il Presidente Cirielli in prima linea con la richiesta al Ministero delle Infrastrutture ed ai vertici dell’Anas, su una immediata sospensione del pedaggio posto in essere. Sono grato al Presidente Cirielli per la tempestività del suo intervento venuto a conclusione con la sensibilità mostrata dal Ministro».
“Con il recente aumento – afferma Lello Ciccone, Assessore Provinciale ai Trasporti e Mobilità – diventa ancora di più una tariffa palesemente discriminatoria e fortemente penalizzante per gli utenti della nostra provincia quella applicata dalla società Autostrade Meridionali, l’ente gestore dell’autostrada Salerno-Pompei-Napoli. Una tariffa ancora legata al principio di ticket unico, indipendente cioè dal chilometraggio percorso. Tutto ciò nonostante le iniziative da tempo avviate da più parti affinché si addivenisse a una differenziazione per fasce di chilometraggio. Io stesso, già in data 28 agosto 2009, avevo avviato, per conto di Marco Galdi (attualmente sindaco di Cava de’ Tirreni), un procedimento giudiziario per ristabilire un criterio di equità che rendesse giustizia soprattutto a chi, ogni giorno, si trova a percorrere tratti brevi dell’autostrada in questione pagando una tariffa uguale a chi attraversa l’intero tratto. Una stortura cui, nella rivisitazione delle tariffe, sarebbe stato opportuno porre rimedio. Già tra il 2006 e il 2007, per interessamento dell’allora sottosegretario alle Infrastrutture Andrea Annunziata, si era avviata una trattativa tra il Ministero stesso, l’Anas, la Regione e la stessa società Autostrade Meridionali, affinché il pedaggio potesse essere differenziato. La società di gestione chiese una rimodulazione delle tariffe, addivenendo comunque all’idea di partire da un minimo di 60 centesimi per il tratto Salerno Cava, 80 per Nocera Inferiore, fino al massimo di 1.80 per Napoli. Tariffe che avrebbero dovuto essere applicate attraverso il sistema telepass. L’evidenza dei fatti dimostra che questa intesa non è mai stata tradotta in fatti, nonostante gli impegni presi e testimoniati da un intenso carteggio tra le istituzioni interessate e la società Autostrade Meridionali. Ogni giorno sono tantissimi i lavoratori pendolari della nostra provincia che utilizzano l’arteria autostradale sottoponendosi a una spesa per nulla proporzionata al chilometraggio percorso. Basta per esempio pensare che, già ai tempi della precedente tariffa, per recarsi da Cava dei Tirreni a Salerno, si sarebbe dovuto pagare un ticket che (basandoci sulla media del tariffario autostradale nazionale) fosse di circa 50 centesimi invece della cifra fissa di 1.60. Con l’aumento delle tariffe, il disagio è ovviamente ancora maggiore e determina clamorose proteste, come quella messa in atto questa mattina dallo stesso sindaco di Nocera Inferiore, Romano. Si rende pertanto necessario riallacciare i fili del discorso recuperando, nella sostanza, l’ipotesi tracciata già nel 2007 e inspiegabilmente lasciata decadere.