Castellammare, randagi: dopo l’incontro, l’ADDA contro Bobbio

Il 2 luglio 2010 si è finalmente svolto presso gli uffici comunali l’incontro, già verbalmente promesso in data 3 giugno 2010 come da effettuarsi a brevissima scadenza, del Sindaco di Castellammare di Stabia dr. Luigi Bobbio con una delegazione dell’A.D.D.A. (Associazione Difesa dei Diritti degli Animali).

In tale sede, gli animalisti locali hanno esposto al Sindaco le previsioni legislative in tema di prevenzione del randagismo (realizzazione di un rifugio e sterilizzazione-microchippatura degli animali viventi in libertà sul territorio), chiedendo che di esse venisse fatta corretta applicazione. In particolare i volontari, operanti attivamente sul territorio da oltre ventun anni, hanno fatto presente al Sindaco la necessità di vigilare con speciale attenzione sul disinvolto prelievo di randagi che da alcuni mesi avviene sul territorio stabiese ad opera di membri di gruppi operanti mediante il network FACEBOOK, nonché l’obbligo, ricadente in via assolutamente primaria sul primo cittadino di ciascun Comune, di garantire il benessere animale sul territorio. Invero – è stato sottolineato – l’ordinanza n. n° 32757 del 22.6.2010 di recente adottata dal medesimo Sindaco, che prevede l’obbligo per i volontari di “rimuovere tempestivamente” i contenitori destinati alla predisposizione del cibo per gli animali vaganti pena l’applicazione di una sanzione pecuniaria, in buona sostanza importa il divieto di alimentarli, visto che la predisposizione dei contenitori con il cibo e l’immediata rimozione degli stessi è operativamente impossibile su di un territorio vasto come quello stabiese, in presenza di pochi volontari e di molte unità canine (700-800 circa, tenuto conto delle sparizioni “misteriose” di cani verificatesi di recente).

Sordo a qualsiasi indicazione di disposizioni normative e di criteri di civile convivenza uomo-animale, il Sindaco dr. Luigi Bobbio ha, in primo luogo, tenuto a sottolineare che la disposizione che impone al Sindaco medesimo di garantire il benessere animale sul territorio cittadino è un “DELIRIO LEGISLATIVO”; dopodiché, non ha fatto altro che ripetere che lui “non vuole vedere cani vaganti sul territorio … punto … conseguentemente l’ordinanza 32757/2010 non si tocca e non se ne parla né di modificarla né tanto meno di revocarla”. E’ stato spiegato dagli animalisti dell’A.D.D.A. al Sindaco Bobbio che tale risultato (drastica riduzione dei cani vaganti sul territorio) non potrà ottenersi se non dopo qualche anno di corretta applicazione delle norme poste a presidio della prevenzione del randagismo (principalmente legge nazionale 281/1991 e legge regionale 16/2001: rifugio-sterilizzazioni a tappeto-microchippatura); dopodiché – gli è stato nuovamente spiegato – in ogni caso la legge regionale del 2001 prevede specifica tutela e regolamentazione dei cani di quartiere e dei gatti viventi in libertà. Risposta: “non voglio vedere cani alla stazione, in Villa Comunale, eccetera, insomma, cani per strada”. Gli è stato ancora spiegato che di recente è avvenuta un’ignominia totale, consistente nella cattura di cani stazionanti da tantissimo tempo sul territorio, docili e compagni fedeli di bambini e di anziani, catturati pur senza essere pericolosi ed imprigionati presso il canile di Torre del Greco, a spese della collettività nonostante non rientrino nell’accezione della “comprovata pericolosità” richiesta dalla convenzione stipulata dal Comune di Cstellammare di Stabia con il canile di Torre del Greco, appunto. Risposta: “non voglio vedere cani alla stazione, eccetera, insomma, cani per strada”.

Quindi, in buona sostanza, il Sindaco dr. Bobbio ha mostrato totale disinteresse per quale possa essere il destino di questi animali, che pure la legge tutela ampiamente e dettagliatamente; è stato, invece, assolutamente monotematico nel ribadire che non vuole vedere cani vaganti sul territorio né cibo in alcun modo predisposto per sfamarli.

Neppure una parola ha speso, l’attuale Sindaco stabiese, circa il progetto per il rifugio che i volontari avevano già provveduto a far pervenire via mail all’Assessore all’Edilizia e all’Urbanistica e che hanno riconsegnato al Sindaco stesso in occasione dell’incontro; anzi, semmai vi sono stati da parte sua chiari accenni alla mancanza allo scopo di fondi, di aree utilizzabili e consimili.

Il tutto, nonostante il fatto che l’attuale Sindaco di Castellammare abbia sottoscritto durante la campagna elettorale, unitamente agli altri candidati a sindaco, un documento in cui si impegnava entro i primi cento giorni del proprio mandato a “dare un canile ai nostri amici a quattro zampe sul territorio di Castellammare di Stabia come previsto; insediare … un organo di … Polizia Veterinaria che prevenga e punisca ‘CONCRETAMENTE’ qualsiasi abuso o maltrattamento nei confronti dei randagi del nostro territorio; dare maggiore collaborazione (FISICA-ECONOMICA) a chi come l’Associazione A.D.D.A. di Castellammare di Stabia vigila e cura ormai da anni ‘A SPESE PROPRIE’ i cani randagi del nostro territorio”.

L’A.D.D.A., i cittadini interessati alla civile convivenza uomo-animale e tutti coloro che avevano riposto speranze nella realizzazione di tali chiare ed inquivocabili promesse, sono oggi travolti dalla delusione, dovuta al fatto di dover constatare, non solo la evidente finalizzazione delle promesse (testualmente riportate) a meri scopi di carattere elettorale, ma anche la nefanda retrocessione della città di Castellammare di Stabia, in barba ad ogni legge dello Stato e della Regione, sulla strada della garanzia della civile convivenza uomo-animale. Testimoniata, quest’ultima, dal fatto che attualmente, trovando nuova linfa nell’ordinanza n. 32757/2010 e negli abominevoli cartelli di divieto di cui è stata disseminata la Villa Comunale, cittadini intolleranti ne approfittano per insultare ed aggredire verbalmente i volontari che comunque si fanno carico, a spese di ogni sacrificio, di sfamare e di sottoporre ad interventi antiparassitari e di sterilizzazione gli animali vaganti. Inoltre, si verifica con preoccupante frequenza che venga disseminato veleno nel cibo predisposto per gli animali vaganti oppure che il cibo stesso venga gettato in giro per sporcare.

Ma d’altra parte, il Sindaco ha sottolineato che i volontari svolgono la loro opera per effetto di una LIBERA SCELTA.

A.D.D.A., Associazione per la Difesa dei Diritti degli Animali, Via Plinio Il Vecchio n. 60 – Castellammare di Stabia (NA), tel. 0818704085, c.c.p. n.

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