“La convenzione con la società di trasformazione urbana AgroInvest si avvia al termine e ancora oggi non sappiamo quando le opere di urbanizzazione del Pip di Scafati avranno inizio. Abbiamo più volte chiesto ad AgroInvest delucidazioni in merito, ma ad oggi non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. E’ ovvio che per poter decidere di rinnovare o meno la convenzione con la società per la gestione del Pip di via S.Antonio Abate, abbiamo bisogno di garanzie che ci consentano di fare le giuste valutazioni, anche alla luce delle esigenze dei tanti soggetti coinvolti, quali imprenditori che hanno investito nel Pip, espropriati e residenti della zona, che ancora oggi attendono risposte e che quotidianamente si lamentano con il primo cittadino, unico loro interlocutore. Il Pip di Scafati, è oggetto di grande attenzione per l’importanza che assume nel contesto urbano, per l’impatto ambientale e per le conseguenze economico-produttive che dovrebbero scaturire dallo stesso. Ad oggi, però, AgroInvest è assolutamente ferma. Questo ci induce a voler capire in tempi rapidi lo stato delle cose, attraverso una documentazione dettagliata che sia in grado di allontanare quella diffidenza e senso di sfiducia nei confronti della società, alla quale abbiamo chiesto informazioni sulle spese effettuate in riferimento alla gestione del Pip di Scafati, sul crono-programma delle cose da farsi e sui tempi di realizzazione del Piano. In assenza di queste fondamentali informazioni, sarà difficile un rinnovo della convenzione, che dovrà, a nostro parere, non solo garantire i soggetti coinvolti nel Pip, ma prevedere delle penali in caso di slittamento della tempistica e non rispetto del crono-programma. Non vorrei, che i ritardi e l’attuale situazione stagnante della società siano la conseguenza di un atteggiamento volontario da parte del Presidente di AgroInvest, il quale, in mancanza dell’A.D., assente per motivi personali, potrebbe comunque interloquire con il Comune di Scafati e allontanare le perplessità che ci attanagliano e non ci consentono di decidere il da farsi in prossimità dell’importante scadenza. La verità è che nella gestione della società si evincono forti inadempienze che ci inducono ad approfondire maggiormente le nostre riflessioni, anche alla luce del Bilancio previsionale che l’assemblea dei soci su convocazione del C.d.A avrebbe dovuto approvare e di cui nulla si conosce, fatto questo assolutamente insolito”.