Castellammare: gestiva l’autorimessa del clan, nuovo arresto per Tito

Gestiva l’autorimessa della malavita organizzata, nonostante sia molto giovane. Maurizio Alfonso Tito, 22 anni, pregiudicato con precedenti per ricettazione, era diventato il punto di riferimento per ladri di auto e persone alla ricerca di pezzi di ricambio. Tutti si recavano in via Traversa Tavernola, nel rione Moscarella, dove lui, in un capannone, accoglieva auto e moto rubate, le smantellava e le rivendeva come pezzi di ricambio. La sua attività illecita era stata scoperta due mesi fa dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia che, agli ordini del primo dirigente Luigi Petrillo e del vicequestore Stefania Grasso, erano riusciti ad arrestarlo per ricettazione. All’interno del capannone di Tito, i poliziotti avevano scoperto la vera e propria autorimessa della malavita. Automobili e moto di ogni genere arrivavano quotidianamente in via Traversa Tavernola, dove Tito le smantellava completamente per farne perdere le tracce e renderle pezzi di ricambio “nuovi” da rivendere nel mercato nero. Al momento del blitz, sono state ritrovate alcune auto e moto rubate, ma anche targhe e documenti di veicoli scomparsi da mesi, che venivano ugualmente rivenduti, insieme a pezzi di ricambio come sportelli, motori e ruote: tutto il materiale è stato sequestrato, insieme ai locali e agli attrezzi specifici utilizzati per tutte le operazioni. Ieri mattina, il 22enne è stato raggiunto nella sua abitazione ad un ordine di carcerazione per ricettazione e falso, emesso dal pm della Procura di Torre Annunziata, Lucio Giugliano, che ha coordinato le indagini condotte sul posto dalla polizia. Al suo attivo un ultimo episodio che ha spinto il pm torrese a richiederne l’arresto immediato: alcuni giorni fa, Maurizio Alfonso Tito era stato segnalato dal direttore della posta di Ponte Persica, periferia stabiese, perché aveva provato ad aprire un conto corrente con un documento falso che riportava la sua foto, ma generalità false.

Dario Sautto

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano