Una nuova piantagione di cannabis indica è stata scoperta ieri a Sant’Antonio Abate dai carabinieri. In due giorni, è la seconda coltivazione illegale di canapa indiana rinvenuta dai militari dell’arma sul territorio abatese, nuovamente su un terreno demaniale in località montana Capomazzo, lungo il fianco scosceso della collina che da Lettere scende proprio verso Sant’Antonio Abate. A scoprirla, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, coadiuvati nelle operazioni di sequestro da un elicottero del 7° elinucleo di Pontecagnano. I militari hanno rinvenuto e sequestrato 250 piante di cannabis indica alte circa 2 metri e del peso complessivo di circa 200 chilogrammi. Appena 48 ore prima, a poche decine di metri di distanza, i carabinieri avevano scoperto e sequestrato una coltivazione di piante più “giovani”, ma in numero maggiore, che raggiungevano il quintale e mezzo di peso. Come nel precedente sequestro, il materiale è stato campionato e distrutto come disposto dall’autorità giudiziaria. Appena un anno fa, la calda estate dei sequestri di piantagioni di canapa indiana aveva portato al sequestro di ettari di terreni demaniali dei Monti Lattari, sui quali la malavita organizzata aveva organizzato sistematiche coltivazioni illegali di piante per droga. A 12 mesi di distanza, l’usanza sembra non essere cambiata, anche se sono lontani i numeri da record della scorsa stagione estiva. Perlustrazioni lungo le dorsali dei Lattari, sotto la fitta vegetazione, proseguiranno nelle prossime settimane. Infatti, per il clima molto favorevole, da alcuni anni in molti hanno ribattezzato l’area dei Lattari come la “Giamaica italiana”.