Vico Equense: musica e teatro con “Vivere”

“La vita, è molto più importante del senso che noi comunemente le diamo, è un dono prezioso, un meraviglioso sentiero di conoscenza”. Con queste parole comincia lo spettacolo di teatro e musica previsto per venerdì 16 luglio, ore 20,30, a Vico Equense, presso il seicentesco e suggestivo chiostro della Santissima Trinità. Il suo nome è “Vivere” ed è ideato, diretto e interpretato da Anna Prisco, Lina Capezza e Francesco Cuomo, in collaborazione con l’associazione musicale “Lunarmonica”, diretta dal maestro Francesco Ruocco, e patrocinato dal Comune di Vico Equense.

Si alterneranno momenti di musica e di recitazione che condurranno il pubblico in un viaggio attraverso quei valori veri, troppo spesso offuscati  dal fare quotidiano. Verranno presentati brani di Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Andrea Bocelli e atti unici di Eduardo De Filippo, il cui “fil rouge” è il senso della vita. “Il titolo dello spettacolo è alquanto impegnativo – afferma l’attrice Anna Prisco – ma vuole dire tutto di noi e del nostro impegno nel realizzarlo. Ci siamo mai chiesti che valore diamo alla nostra vita e che impegno mettiamo nel viverla? Ogni giorno questa ci chiede di darle un senso pieno, ricco, completo. Di certo speriamo di realizzare i nostri sogni, desideri, ma sempre troppo concentrati su noi stessi. Invece basterebbe guardarsi un pò intorno e investire parte della propria energia nell’occuparsi degli altri, nell’amare di più, per donarci un tal senso di pienezza da sentirci sazi e appagati. Non è facile, né razionale, né conveniente ma ciò che la vita ci insegna vivendola attivamente nessun maestro potrà mai insegnarcelo”. Alcuni dei brani saranno cantati da Lina Capezza. L’artista, Nel 2006 ha inciso il suo primo
cd di cover “La scatola dei sogni”, nel 2008 il successo “Da donna a donna” ed a breve il nuovo inedito “Gli angoli del cuore” prodotto da Franco Colasanto che anticipa l’uscita autunnale del nuovo CD.

“Per ciò che concerne le scene recitate, abbiamo scelto di rappresentare il teatro di Eduardo De Filippo – aggiunge Francesco Cuomo – perché dietro ai suoi personaggi, vi sono creature vive, vere, uguali a noi. Sotto la favola scenica, lui proietta la favola della vita italiana con le sue contraddizioni, ingiustizie e ipocrisie che rendono il suo teatro universale. Eduardo diceva che se un’idea non ha significato o utilità sociali non è interessante lavorarci sopra. Per lui teatro e vita erano la stessa cosa e lo sforzo disperato che l’uomo compie nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro”.

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