La polizia sequestra beni al clan Puca per 10 milioni di euro

Nell’ambito di una complessa e prolungata attività di indagine di natura patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni delle organizzazioni di tipo mafioso, questa mattina, la sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli, con la collaborazione del Commissariato di Frattamaggiore, ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal locale Tribunale- Sezione Misure di Prevenzione (presidente relatore dott. Mario Cozzi, giudice dott. Francesco Menditto, giudice dott. Paola Faillace) nei confronti di Pasquale PUCA, nato a Sant’Antimo di 46 anni, persona gravata da pluri precedenti per reati in materia di armi ed associazione di tipo mafioso. Pasquale Puca è a capo dell’omonimo clan, attivo nelle zone di Sant’Antimo e comuni limitrofi ed è attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Livorno. Le nuove indagini hanno infatti consentito di svelare l’esistenza di un ulteriore ingente patrimonio immobiliare, intestato al Puca ed ai suoi più stretti familiari. In particolare, sono stati posti sotto sequestro i seguenti beni, tutti ubicati nel pieno centro di Sant’Antimo:

16 Appartamenti

In particolare nel palazzo sito in via Tevere n. 3, ove insistono nr. 2 lussuosissimi appartamenti disposti su più livelli, abitati dagli stessi familiari del di Pasquale Puca, è stata accertata la presenza di un sofisticato sistema di allarme  e videosorveglianza a circuito chiuso in grado di rilevare e registrare presenze esterne all’immobile.

Il valore del patrimonio complessivamente posto sotto sequestro ammonta a circa 10 milioni di euro.

L’odierno decreto di sequestro è stato emesso in accoglimento di ulteriori indagini eseguite dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali sulla base di elementi raccolti nel corso della prima fase investigativa che portò al sequestro lo scorso mese di giugno di un ingente patrimonio di beni mobili e immobili – 68 appartamenti, 7 società specializzate nella costruzione e vendita immobiliare, un grosso punto Snai, un lussuoso centro benessere di tre piani, quote societarie, terreni ed altro per un valore di  150 milioni di euro.

Dalle indagini è quindi emerso che il clan Puca, oltre a provvedere alla gestione dei traffici illeciti in materia di estorsioni, ultimamente ha esteso i propri interessi economici anche al settore edile.

Nel mese di febbraio dello scorso anno Pasquale Puca era stato arrestato su provvedimento del Tribunale di Napoli per l’omicidio di Francesco Verde detto o’ Negus ed il tentato omicidio di Mario Verde.

In seguito ad un altro provvedimento della magistratura, nel mese di  novembre del 2009, PUCA era stato nuovamente colpito dalla misura cautelare della custodia in carcere, questa volta per il delitto di associazione di tipo mafioso, per aver partecipato, insieme ad altre persone ad un’associazione di tipo mafioso promossa, capeggiata e diretta da Pasquale Puca ed altri, che avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della conseguenza condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, ha per scopo la commissione di delitti quali estorsioni in danno di imprenditori e commercianti, al fine di acquisire la gestione ed il controllo di attività economiche.

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