Parisienne di Yves Saint Laurent:scrigno di passione e seduzione.

Un profumo come sofisticato tributo alla città della moda per eccellenza: Parigi.

Un profumo che racchiude l’allure tipicamente parigino di una donna metropolitana, irriverente, sensuale che sa vivere e amare. Un diavolo dal volto angelico che vive di notte.

Parisienne di Yves Saint Laurent. Un concentrato di femminilità portato all’estremo, incarnato perfettamente dalla modella Kate Moss, la quale pur non essendo francese, rispecchia a pieno i “canoni” della tipica bellezza parisienne.

E’ lei la protagonista dello spot del profumo che parte sotto le note di “I Feel You” dei Depeche Mode. Una Kate con indosso un bustier a cuore, a bordo di un taxy, attraversa la metropoli francese scoprendone il fascino notturno. Una rosa tra le mani, da annusare ogni tanto, permette alla mente di rivivere e risentire vividi, palpabili, i flashblack di un incontro passionale..Corpi intrecciati..Una mano che si stringe in un pugno..il flacone di un profumo appoggiato vicino ad una mano…tra le lenzuola.

Il taxy fa la sua fermata al Ponte de l’Alma. La Torre Effeil alle spalle come custode di quell’ attimo rievocato, passionale e intimo , riscaldato dall’uomo che l’ha sfiorata. Un cielo colorato di rosa dalle prime luci dell’alba culla la magia di una notte da ricordare.

Da ricordare con questo profumo: stropicciato come le lenzuola di un letto appena vissuto; cesellato come le tipiche labirintiche vie della città; diafano, rosato come quell’alba; couture come la firma YSL impressa nel cuoio nero.

Le note di testa dei frutti di bosco si fondono con quelle di cuore della rosa di Damasco, cuoio, peonia e viletta, adgiandosi su un fondo di patchouli, vetivier, sandalo e muschio..Noti orientali che richiamano la multietnicità della città.

Uno scrigno che racchiude in se note inconfondibili; bazar di note ed emozioni; spruzzo di classe e seduzione fatto per non esser dimenticato, ma fondersi con la pelle, l’anima, il cuore… nell’intimità à deux di una stanza privata.

M.Chiara D’Apolito    

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