San Giuseppe Vesuviano. Codici: “Viaggiatori Trenitalia lasciati allo sbando”

Di puntuale, sulle tratte ferroviarie italiane, pare proprio che ci siano solo i disservizi, soprattutto in estate. L’ultimo esempio di ritardi, scarsa informazione, disagi per i viaggiatori e approssimazione nella risoluzione dei problemi risale a questa mattinata, quando il treno regionale delle 5,30 in partenza da Cosenza e diretto a Napoli si è fermato a Pontecagnano, in provincia di Salerno, e lì ha finito la sua corsa, lasciando esterrefatti i pendolari. “Hanno solo detto che c’era un problema ad una vettura, senza fornire spiegazioni esaustive. Ognuno di noi si è arrangiato come meglio ha potuto, buttandosi su altri treni che, in qualche modo, potevano avvicinarci a Napoli”, spiega uno dei pendolari, di ritorno dal fine settimana al mare con la famiglia, che si è rivolto all’associazione Codici, il Centro per i Diritti del Cittadino, segnalando il problema. “Siamo dinanzi all’ennesimo disservizio, per giunta nel periodo in cui la qualità dell’offerta di Trenitalia dovrebbe migliorare. I pendolari che nel week end raggiungono le famiglie a mare, ma di lunedì tornano a lavoro sono tantissimi: un episodio come quello di stamattina li penalizza moltissimo”, spiega Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania. L’associazione che tutela i diritti dei cittadini ha inviato una lettera di protesta a Trenitalia, segnalando il ritardo di ieri ma anche un altro episodio, avvenuto la settimana scorsa, quando il treno in partenza da Napoli e diretto a Paola, in Calabria, si è fermato a Sapri perché il conducente aveva finito il suo turno e non c’era nessuno che potesse sostituirlo. “Era il giorno dello sciopero dei trasporti, un problema del genere poteva anche starci, ma ancora una volta registriamo, dalle parole di chi ci ha segnalato il caso, che la gestione del disservizio è stata tragica. I viaggiatori vengono quasi sempre sistematicamente lasciando allo sbando, nonostante abbiano pagato un bel po’ di soldi per il biglietto”, conclude Giuseppe Ambrosio.

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