Tom Perry, l’uomo a piedi nudi a spasso sul Vesuvio

Ieri è stato il giorno di Tom Perry, l’ex “alpinista scalzo” che da qualche tempo ama definirsi semplicemente “uomo a piedi nudi”. Le sue imprese sono note in tutto il mondo. Cammina senza scarpe nei posti più impervi della Terra per lanciare un messaggio, sempre diverso. Stavolta, il guardaboschi vicentino (questo è il “normale” lavoro del cinquantenne Antonio Peretti) ha scelto il Vesuvio per la sua ennesima impresa. Nato nel 1960 in Veneto, a Sovizzo, piccolo centro a pochi chilometri da Vicenza, Tom Perry ha un ricco passato da sportivo come calciatore, atleta di mezzofondo, paracadutista, appassionato escursionista e spericolato campione di motociclismo. Da qualche anno si è dedicato alla marcia a piedi nudi perché, racconta, «in questo moto la terra mi trasmette tutta la sua energia». Ieri mattina ha scalato a piedi il cono del vulcano più famoso del mondo, ha tolto le scarpe ed ha percorso scalzo l’intero perimetro del cratere vesuviano. Tom Perry, in realtà, aveva deciso di entrare nella bocca del Vesuvio scalzo. Poi, però, dopo un sopralluogo avvenuto due giorni fa, ha deciso di percorrere “solamente” l’intera circonferenza del cono, senza calarsi all’interno del cratere vesuviano. Ma Tom Perry non è nuovo ad imprese del genere. È giunto a Napoli dopo aver conquistato, senza scarpe, le vette sudamericane dell’altopiano andino, dove ha toccato quota 6550 metri sulla vetta del Nevado Sajama, in Bolivia. Nel 2007 decise di scendere dall’Etna in eruzione, naturalmente a piedi nudi. Il perché della sua ultima impresa? Tom Perry ama Napoli e ha voluto attirare l’attenzione su un problema che attanaglia la realtà vesuviana, quello della spazzatura. Un messaggio di speranza per i napoletani, da lanciare al mondo intero direttamente dalla cima del vulcano più famoso. «Napoli sorge in un territorio bellissimo – ha spiegato – un luogo in cui si riuniscono l’energia della terra e la forza distruttrice che essa contiene. Storia e civiltà, però, sono soffocate dall’immondizia, e su questo bisogna riflettere, senza farsi seppellire dai rifiuti». Alla fine della sua “passeggiata”, Tom ha aggiunto: «La Terra ci sta chiedendo un aiuto perché la stiamo distruggendo. Rispondiamo al suo grido rispettando l’ambiente». Quale miglior luogo del Vesuvio per lanciare questo messaggio? Proprio nel Parco naturale che ingloba il vulcano si trova una discarica rifiuti. «Napoli e la Campania non sono solo spazzatura. Io sono qui per questo motivo – ha concluso Tom Perry – perché il Vesuvio è uno dei luoghi più affascinanti del mondo e non può essere invaso dai rifiuti». In passato, l’alpinista scalzo ha lanciato altri importanti messaggi sociali, abbinando ad ogni sua impresa, una iniziativa benefica: ad esempio, quando è stato tedoforo speciale in Terra Santa, oppure quando ha incontrato il Dalai Lama.

Dario Sautto

«Un regalo ad una terra che amo, la scalata a piedi nudi del Vesuvio per ribadire che il vulcano più famoso del mondo è un parco naturale nazionale con profumi e colori unici e non può diventare una discarica».

Queste le parole di Tom Perry, l’uomo a piedi nudi, famoso per le sue imprese con le scalate dei vulcani più alti del mondo e la conquista dei territori più impervi, dal Monte Bianco ai deserti salati del Sud America sino alle vette dell’Himalaya, il tutto rigorosamente a piedi scalzi.

Antonio Peretti, questo il nome anagrafico dell’eccentrico personaggio che nella mattinata di domenica scorsa ha percorso, rigorosamente a piedi nudi, i bordi del cratere del Vesuvio.

Vicentino, dipendente della Provincia con funzioni di guardiacaccia, ancora una volta ha voluto lanciare un segnale di speranza per l’umanità. «L’uomo ha bisogno di speranza. L’umanità si slega sempre più dalla natura e i danni sono visibili ogni giorno. Quando non si riesce a chiudere un buco sotto il mare e si distrugge un intero ecosistema, quando un vulcano, quello islandese, riesce a mettere in ginocchio l’Europa, chiaramente qualcosa non va. Le mie imprese vogliono catalizzare l’attenzione sull’uomo e sulla natura che lo circonda».

Nessuno sponsor, nessun tornaconto economico, per un uomo semplice che si esprime in maniera semplice e che tra una impresa e l’altra, tutte realizzare a sue spese, si ritira nella sua casa sulle colline vicentine a coltivare l’orto e ad occuparsi delle sue galline e delle sue anitre. «Un buon piatto di pasta, i frutti dell’orto e un fiasco di vino per la massima energia fisica; la famiglia, i tre figli e la fede per rinfrancare lo spirito».

La tappa vesuviana, organizzata in poche settimane è stata salutata dai vertici provinciali che però non hanno agevolato in alcun modo il cinquantenne atleta vicentino che ha affrontato spostamenti, soggiorno e costi legati all’impresa senza alcun contributo economico o logistico. A dire il vero il comune di Napoli non ha proprio risposto alla richiesta di incontro che Tom aveva inviato in tale occasione. Dal canto suo Tom se n’è fatta una ragione del diniego giunto dalla Iervolino, si è consolato pensando a quando è stato ricevuto da Obama e ai quattro incontri con il Dalai Lama.

Dopo aver girato il mondo dal 2002, anno in cui ha cominciato questa sua personalissima missione di pace e speranza, ed aver conquistato anche il Vesuvio (forse l’impresa più semplice) prossimo obiettivo un viaggio in Guatemala ed una nuova vetta da vincere. E allora con ci resta che augurare un forte “in bocca al lupo” a Tom Perry, certi che non risponderà “crepi” essendo troppo innamorato della natura e delle sue creature. Tra qualche giorno sulla nostra Web TV le immagini esclusive dell’intervista rilasciataci e dell’impresa sulla nostra  “montagna”.

Gennaro Cirillo

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