«È inaccettabile questa situazione – affermano i consiglieri comunali del Partito democratico Salvatore Russo e Francesco Iovino – in quanto con il mancato affidamento del servizio ad una cooperativa e il blocco delle prestazioni di sostegno, le famiglie si trovano costrette a dover affrontare, in tempi di crisi economica, una spesa non prevista per la cura materiale dei propri parenti anziani, per lo più soli o non autosufficienti. Chiediamo all’Assessore Romano una soluzione politica – continuano i due consiglieri del Pd – che preveda, fino alla stipula del contratto con la nuova cooperativa, un contributo alle famiglie aventi diritto che hanno assistito i parenti anziani con risorse proprie. Visto che il servizio di sostegno ad oggi è fermo, le somme appostate e non spese nel fondo dell’ambito del piano sociale di zona per l’assistenza rappresentano un risparmio e possono essere concesse sottoforma di aiuto economico alle famiglie che prima ricevevano il sostegno direttamente. Sarebbe un atto di grande valore sociale, previsto espressamente dalla legge n. 328 del 2000 e dalla legge regionale sulla dignità sociale n. 11 del 2007. Infatti – concludono Russo e Iovino – come si evince dall’art. 16, comma 3 lett. d della legge 328 del 2000 le prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare, anche con benefici di carattere economico, in particolare per le famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura […] di anziani sono priorità nel sistema integrato di assistenza sociale».