L’amministrazione Aliberti, da richiamare sul fronte della pubblica e privata incolumità, in special modo nell’area del centro storico scafatese. Dopo l’incessante pioggia della scorsa settimana che ha allagato vaste aree del centro, da Corso Trieste a via Fiume, da via Duca D’Aosta a via Cesare Battisti, il grave stato di degrado in cui versa da anni l’intero nucleo edificato centrale della città di Scafati, sommato alle ultime piogge torrenziali, hanno prodotto nuovi crolli di parti di fabbricati situati nell’aria “storica”, con grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata di tutti i residenti.
Particolare non trascurabile, è che nessuno degli attuali consiglieri di maggioranza e di opposizione sembrano abbiano intenzione di fare qualcosa, Aliberti e l’intera maggioranza di centro-destra sembrano troppo impegnati sui “mega-progetti” del Più Europa, o su quelli inerenti il rilancio dell’ex-area industriale Copmes, senza però addivenire ad oggi a nessuno risultato tangibile, ma con una buona previsione di riuscita da oggi alla fine della consiliatura, almeno c’è l’ho auguriamo. Sul fronte “Centro-Storico”, invero si ha l’impressione di un silenzio totale, buio sempre più buio, e nel frattempo, ad uno ad uno tanti edifici situati all’interno del nucleo storico cittadino cadono a pezzi, e nessuno di questa amministrazione e ripetiamo dell’opposizione fa nulla per impedirlo. Nel recente rimpasto di maggioranza a chi è andata la presidenza della commissione lavori pubblici? Ad un ex impiegato comunale dell’ufficio anagrafe, a chi è affidato il delicato ruolo di presidente della commissione urbanistica? Ad un tecnico “strutturista” di cui non si ricorda un solo intervento in favore del rilancio del nucleo abitativo definito, con molta velleità ancora oggi, come “centro storico”. Eppure basterebbe poco fare approvare ciò che è già pronto da almeno dieci anni, il piano particolareggiato del centro storico scafatese, che delinea fabbricato per fabbricato, gli interventi ammissibili, inserire con una nuova e veloce mappatura strutturale, gli edifici a rischio crollo, e finanziarne con un progetto mirato, gli interventi più urgenti.
Paolo Celiberti