Adombrare un coinvolgimento nella gestione delle terme o al contrario un disinteresse diventa un modo furbesco per adombrare o far passare l’idea di chissà quali interessi la mia amministrazione dovesse tutelare. Io delle terme mi sono sempre interessato, del loro andamento, dei problemi dei lavoratori termali che ancora in questi giorni si sono manifestati, delle prospettive legate alla stessa privatizzazione. Non mi sono mai interessato di appalti, né delle terme né delle altre società partecipate del Comune, né del Comune stesso. Bobbio dimentica i comunicati stampa che dirama: appena 30 giorni fa, nella sua polemica contro l’attuale amministratore di Terme di Stabia, aveva sostenuto che “l’assemblea dei soci approva il piano industriale, non contribuisce a progettarlo. È di palmare evidenza, infatti, che se la proprietà provvedesse, insieme al management, alla redazione del piano di impresa, si configurerebbe l’ipotesi di amministrazione occulta di società, che potrebbe essere sanzionata sia in sede penale che civile”. Dunque, noi abbiamo sempre rispettato la legge e il codice civile che, come ricordava Bobbio, “vieta una confusione di ruoli tra manager e proprietà”. È quello che la mia Amministrazione ha sempre praticato rispetto a tutte le società partecipate. L’istituzione del Bollettino comunale degli Appalti, voluto dalla mia giunta non solo per le gare del Comune ma per tutte le aggiudicazioni effettuate dalle partecipate, puntualmente inviato alla magistratura e alle forze dell’ordine, era e può continuare ad essere uno degli strumenti di trasparenza che si possono mettere in campo. Nel comunicato di oggi pomeriggio Bobbio, usando la formula ipocrita “da indiscrezioni di stampa”, in realtà lascia capire di essere in possesso di informazioni su presunte gare che erano in preparazione alle terme. Eserciti la sua funzione di azionista, si faccia compilare una relazione dettagliata e la consegni alla magistratura, invece di lanciare insinuazioni! Bobbio ha bisogno di agitare questo tema (per altri versi invece serissimo e non strumentalizzabile) per nascondere le sue inefficienze, il vuoto amministrativo. Si convinca che il lavoro della Commissione d’accesso e quello di magistratura e forze dell’ordine non ha mosso addebiti né a me né alla mia giunta, ma stanno evidenziando problemi e aspetti radicati da tempo a Castellammare come nel Mezzogiorno, che invece vanno seriamente combattuti ed estirpati. Vorrei dire a Bobbio: io sono incensurato, è lui a dover rispondere della censure e dell’ammonizione che ha ricevuto dal Consiglio superiore della Magistratura”.